Galleria della Superstrada Pedemontana sotto sequestro: “Bulloni senza marchio CE”

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L'area di Malo dove sono in corso i lavori della Spv (Foto Google Maps)

Il cantiere a Malo della galleria della futura Spv Pedemontana, superstrada a pagamento, è di nuovo completamente sotto sequestro. Nell’imbocco della galleria che dovrebbe collegare Val Leogra con Valle dell’Agno la procura ha messo i sigilli ancora un anno fa, dopo la morte nel cantiere dell’operaio siciliano Sebastiano La Ganga. Ma nei giorni scorsi la lente degli investigatori del tribunale di Vicenza si è di nuovo concentrata nell’area, che era stata parzialmente dissequestrata: i sigilli sono stati posti nuovamente in tutto l’imbocco del futuro tunnel, fermo da allora, perché secondo la procura i bulloni impiegati nello scavo nella roccia non sono conformi alla normativa europea. Del tutto opposta la posizione del concessionario che sta costruendo l’opera: la Regione Veneto, ieri, ha inviato una nota sul tema informando che secondo il costruttore “per la messa in opera di bulloni provvisionali non è necessaria la marcatura CE”.

Di seguito, la nota completa diffusa ieri dalla Giunta Regionale del Veneto, predisposta dal “Responsabile unico del procedimento della Superstrada Pedemontana Veneta”:

“A seguito dell’incidente mortale avvenuto il 19 aprile 2016, l’autorità giudiziaria aveva disposto il sequestro dell’imbocco est della galleria naturale denominata “Malo”. Il concessionario Spv S.p.a. ha comunicato che in data 24.01.2017, a seguito della definizione con il consulente tecnico d’ufficio (Ctu) del progetto di messa in sicurezza, l’autorità giudiziaria aveva proceduto a un parziale dissequestro per consentire la ripresa delle attività, nella carreggiata nord della galleria. La questione ora posta è, invece, relativa all’utilizzo dei bulloni provvisori che il concessionario sta utilizzando nel citato progetto di messa in sicurezza, per il sostegno provvisorio della roccia nella calotta della galleria, e della necessità o meno della loro “Marcatura CE”. Il ctu la ritiene necessaria; viceversa, il concessionario, anche sulla base di numerose esperienze precedenti, di quanto riferito dai propri consulenti e della avvenuta accettazione nel recente passato da parte di numerose e qualificate stazioni appaltanti, ritiene non necessaria tale “Marcatura CE” per la messa in opera di bulloni provvisionali. Su richiesta del ctu, l’autorità giudiziaria ha disposto un nuovo sequestro dell’area in data 3 aprile 2017, in attesa della definizione della problematica. Va precisato che la questione è del tutto estranea agli adeguamenti normativi intervenuti dal progetto preliminare al progetto esecutivo in materia di sismica e all’applicazione delle  “Linee guida per la sicurezza in galleria” che hanno determinato i maggiori costi per la realizzazione dell’opera. La questione non ha neppure nulla a che vedere con le condizioni di sicurezza per quanto riguarda i lavori già realizzati nella galleria di S. Urbano. Da informazioni ricevute dal concessionario, lo stesso ha ora presentato istanza di incidente probatorio  all’autorità giudiziaria e si è ora in attesa che ne vengano fissati tempi e modalità di esecuzione”.