Annullata la Messa per i Caduti: per il sindaco un problema solo organizzativo

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Paola Lain, sindaco di Malo

“Si è creato un problema dove non c’è mai stato”. Questa l’opinione del sindaco di Malo, Paola Lain, in merito all’annullamento della Santa Messa in occasione delle celebrazioni dell’Unità d’Italia e delle Forze armate del 4 novembre prossimo.  I bambini infatti anche gli anni passati partecipavano solo alla commemorazione davanti al monumento ai caduti e la diversa organizzazione di  quest’anno avrebbe creato problemi organizzativi.

La polemica è montata dopo che gli insegnanti della scuola primaria e secondaria avevano chiesto, per motivi di “tutela”, che nel programma della mattinata, a cui sono state invitate le scuole, non vi fossero la celebrazione religiosa, cosa che avrebbe ostacolato la partecipazione dei bambini non cristiani (i bambini stranieri sono il 13 per cento della popolazione scolastica di Malo).

Sulla questione in giornata era intervenuto anche il Comitato PrimaNoi, criticando aspramente la scelta dell’Amministrazione comunale che ha “ceduto a delle assurde quanto pretestuose motivazioni di natura ideologica che nulla hanno a che vedere con la tanto sbandierata integrazione”. “E’ singolare che coloro che professano il rispetto delle altre confessioni religiose – afferma Alex Cioni – non capiscano che è rinunciando alle nostre tradizioni il modo migliore per aumentare il divario tra gli italiani e le comunità straniere, tra cui quei mussulmani che i docenti di Malo vorrebbero tutelare”. Per PrimaNoi la scelta dei docenti che ha trovato una “incomprensibile sponda nell’Amministrazione comunale maladense”, è un capolavoro per chi vuole “aumentare tra gli italiani un sentimento islamofobo”.

Diverso il parere del primo cittadino di Malo. “I bambini e i ragazzi delle scuole hanno partecipato alla cerimonia anche lo scorso anno – sottolinea il sindaco – proprio perché sono arrivati dopo la sfilata del corteo e dopo la Santa Messa. Questo per rispettare quanto prevede la legge in relazione alla laicità dello Stato, che pone una serie di limitazioni agli atti di culto, in questo caso particolare, fuori dalla scuola in orario scolastico”. “Quest’anno, – continua il sindaco – considerata anche la mostra sulla Grande Guerra preparata dagli Alpini che ha luogo presso la loro sede e l’enfasi dovuta alle celebrazioni del centenario del primo conflitto mondiale, il gruppo di lavoro composto dall’assessore all’istruzione, dall’assessore ai rapporti con le associazioni e dai rappresentanti di varie associazioni combattentistiche e non, hanno pensato di coinvolgere maggiormente il mondo della scuola facendo partecipare bambini e ragazzi non solo alla cerimonia commemorativa di fronte al monumento ai caduti, ma anche alla sfilata e alla S. Messa. Questo intento, più che buono nelle intenzioni, ha creato delle problematiche dato che il dirigente scolastico e i docenti devono tenere in conto di tutti gli aspetti, compreso quello degli alunni di diverso credo religioso, che avrebbero dovuto essere dislocati in altro luogo per il solo tempo della durata della funzione religiosa. Per cui, quello che era un semplice aspetto organizzativo, purtroppo è stato trasformato, in buona fede, in un problema di tutt’altra portata, perché volendo privilegiare la partecipazione massiccia del mondo scolastico, si è finito per penalizzare risvolti religiosi che per noi sono altrettanto importanti, per non dire prevalenti, considerato che non stiamo parlando di una semplice Messa, ma di una vera e propria commemorazione religiosa in memoria e in onore di chi ha perduto la vita per il bene della Patria e dei propri concittadini”.

“Capisco dunque perfettamente la sollevazione di fronte ad una simile decisione – dichiara ancora Paola Lain – ma prima che si scatenino ulteriori polemiche, va chiarito che qui non si è voluto discriminare nessuno, né i nostri valori, che vengono prima di tutto, né il mondo scolastico, in particolare gli alunni, considerato che saranno poi loro a dover tramandare il senso storico e civico  di questa manifestazione”. “Ciò detto – aggiunge il sindaco – è evidente che tutta la vita di un paese non può passare al vaglio del sindaco, della giunta e del consiglio comunale, anche se in questo caso ritengo sarebbe stato doveroso portare la questione in Giunta, dove sicuramente sarebbe stata confermata la cerimonia così come si è svolta lo scorso anno. Non so se ora la situazione sia recuperabile, ma da parte mia e della Giunta faremo tutto il possibile affinché il programma torni nella versione originale, sperando che il parroco capisca e comprenda l’equivoco e che i rappresentanti delle scuole, il dirigente scolastico e i docenti, diano la loro adesione a partecipare in massa alla commemorazione, nel pieno rispetto della legge e delle nostre tradizioni”.