Buona scuola: Provincia e Ust chiamano a raccolta i docenti vicentini

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Dalla scuola alla buona scuola non c’è semplicemente lo spazio di una parola. Ci sono docenti, formatori e amministratori che si confrontano su cosa sia il meglio per gli studenti. Come è successo a Vicenza, dove qualche giorno fa un esercito di 300 insegnanti ha partecipato ad un seminario organizzato da Provincia di Vicenza e Ufficio Scolastico Territoriale di Vicenza.

Tempo, organizzazione e didattica i temi centrali, che esperti dell’Università di Padova e di Indire (Ente strumentale al Ministero dell’Istruzione finalizzato alla ricerca e all’innovazione nella scuola) hanno sviluppato approfondendo competenze digitali, benessere degli studenti, ambienti dell’apprendimento innovativi.

“E’ la prima esperienza di collaborazione con il Provveditorato su questi temi – sottolinea Maria Cristina Franco, consigliere provinciale con delega all’istruzione – e di certo vista la risposta non sarà l’ultima. Segno che la scuola sente forte l’esigenza di darsi un’organizzazione nuova, che tenga conto non solo delle tante e radicali riforme che la stanno interessando, ma anche di un contesto sociale in continua evoluzione”.

Ecco allora che durante l’intera giornata di studio, con seminario al mattino all’Istituto Canova e laboratori al pomeriggio all’Istituto Da Schio, sono stati approfonditi aspetti che vanno dal benessere degli studenti ai tempi della scuola e dell’apprendimento, dalle competenze digitali agli ambienti di apprendimento innovativi, per uscire dalla staticità dell’aula tradizionale e creare spazi flessibili che favoriscono la collaborazione e l’inclusione. E’ emersa forte la necessità di creare ponti tra scuola e territorio e di incentivare la partecipazione degli studenti quale strumento per la cittadinanza attiva.

“Si pretende la buona scuola – conclude la Franco – ma senza mettere a disposizione i fondi che sarebbero necessari per concretizzare la riforma. Provincia e Ufficio Scolastico di Vicenza si sono rimboccati le maniche e hanno chiamato a raccolta gli istituti scolastici vicentini, per fare fronte comune e tracciare la strada dell’innovazione prima che modelli precostituiti siano calati dall’alto senza i necessari tempi di sperimentazione. Ogni singolo docente è chiamato a fare la sua parte e, a giudicare dall’ampio consenso alla nostra chiamata, possiamo affermare che a Vicenza siamo pronti”.