Laugelli: “amministrazione Orsi dimentica lo sportello donna e Maria Grazia Cutuli”

Anche se è stata per più di dieci anni assessore al sociale del Comune di Schio, facendo partire molti progetti e iniziative ancora oggi attive, di solito non si esprime mai sulla vita politica scledense. Per questo fa scalpore che oggi Emilia Laugelli, ora responsabile della psicologia clinica dell’ospedale di Santorso e coordinatrice di quello sportello InOltre (il numero verde antisuicidi voluto da presidente del Veneto Luca Zaia nel 2012) abbia affidato ai social tutta la sua amarezza per il disinteresse dell’amministrazione guidata da Valter Orsi per i 15 anni dello Sportello Donna, che offre a tutto il territorio un sostegno alle donne vittime di violenze (tra il 1 gennaio e il 31 dicembre sono giunte in Pronto Soccorso di Santorso 82 donne vittime di violenza).

Ha scritto infatti sul suo profilo Facebook ieri sera: “15 anni fa, in Afghanistan moriva la giornalista del Corriere della Sera Maria Grazia Cutuli. Il Comune di Schio con cerimonia ufficiale alla presenza della famiglia, le ha intitolato il nascente Sportello Donna. Io sono orgogliosa di aver fortemente voluto questa dedica ad una donna coraggiosa, impegnata e morta in una assurda guerra. Sono però profondamente dispiaciuta che l’attuale amministrazione non abbia voluto celebrare questo anniversario. 15 anni di servizio dello Sportello Donna e di memoria di Maria Grazia.
A Milano stasera la celebrano in grande . Ci sono col cuore”.

Schio fu il primo Comune in Italia (era il 2001) ad intitolare in servizio alla giornalista del Corriere e alla cerimonia erano presenti non solo la famiglia ma anche una rappresentanza del suo giornale. Vi fu una cerimonia un Municipio e una mostra fotografica dedicata al fotoreporter ucciso insieme alla Cutuli mentre svolgevano –  entrambi – il loro lavoro. Lo Sportello Donna di Schio prese avvio poi ai primi di dicembre. Oggi lo Sportello Donna “Maria Grazia Cutuli” propone molte inizitive e progetti in favore delle donne e risponde specificatamente anche ai bisogni di quelle vittime di violenza: dal 2013 è stato attivato il Centro Antiviolenza e, dall’anno successivo, è stata aperta anche una Casa Rifugio ad indirizzo segreto che accoglie donne vittime di violenza ed eventuali figli.