Moschea. Azzolin “Raccolta firme per bloccarla”, Lazzari “No culto lì dentro”

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Proseguono da tutti gli schieramenti in campo le prese di posizione relative al centro culturale islamico di Thiene. Dopo il botta e risposta tra Casarotto e Schneck anche i candidati sindaco a Thiene Christian Azzolin e Nicolas Lazzari sono intervenuti per dire la loro. Azzolin ha iniziato una raccolta firme contro il cantiere in corso della “moschea”, mentre Lazzari ha puntualizzato che “quel luogo deve rispettare il suo indirizzo, cioè culturale, e non di culto”.

Azzolin, candidato della destra thienese (Osa e Thiene a Destra), ha annunciato quest’oggi l’inizio di una raccolta firme contro il progetto. “La richiesta è che la parola passi ai cittadini attraverso un referendum – ha dichiarato – non ci siamo mai tirati indietro nell’aiutare e nell’ascoltare culture e religioni differenti. Ma in questo particolare momento storico segnato dal pericolo del terrorismo islamico non possiamo tollerare la creazione di una macro moschea a Thiene, peraltro senza che la cittadinanza sia stata mai interpellata. È necessario fare dei passi indietro affinché a guadagnarne sia la sicurezza dei nostri cittadini e, più in generale, degli italiani”.

“Thiene ha già molti problemi e non possiamo permettere che diventi anche un potenziale centro di raccordo per jihadisti – ha concluso – le dimensioni del progetto sono scioccanti, questa struttura se non verrà immediatamente bloccata diventerà tra le moschee più grandi d’Italia. Chiediamo a tutti i cittadini di Thiene di firmare e sostenere il nostro appello per svolgere un referendum e chiedere alla politica tutta che si adoperi per bloccare il progetto”.

Di parere più moderato ma comunque contrario alla destinazione a culto dell’edificio è il giovane Nicolas Lazzari, capogruppo di Rigenerare Thiene. “In queste settimane abbiamo parlato con molti cittadini del Santo e Lampertico – ha detto – e il problema moschea è uscito e preoccupa la popolazione. Abbiamo dato risposte mirate che speriamo di aver la possibilità di metterle in campo. Se lo scopo dell’associazione culturale ‘Il futuro’ è far diventare quel luogo una moschea con ritrovo di preghiera come amministrazione ci attiveremo affinché ciò non avvenga in quel luogo e soprattutto sia nel rispetto dei nostri cittadini, della costituzione e del territorio”.

“Qualora essi non siano a norma e non rispettino le nostre leggi e il loro fine, ossia quello di associazione culturale e non di culto – ha aggiunto – le forze dell’ordine e l’amministrazione devono intervenire subito e soprattutto punendo anche pecuniariamente chi ha sbagliato”.

Lazzari che poi ha fatto una riflessione più ampia su un eventuale spazio da dedicare al culto islamico. “Concordo con alcuni cittadini che chiedono il motivo per il quale non si sia, in rispetto del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa, data la possibilità di usufruire di un capannone sfitto/vuoto in zona industriale, piuttosto che in una via a doppio senso di marcia che i residenti usano e che durante il giorno di preghiera è adibita a posteggio, come luogo di ritrovo per queste persone”.