Risparmiatori azzerati dalle popolari scrivono a Renzi. “Vogliamo giustizia”

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Una manifestazione dei risparmiatori azzerati

Con una lettera firmata e sottoscritta da 268 piccoli azionisti i risparmiatori azzerati dai crack di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca hanno scritto al Presidente del Consiglio Matteo Renzi. “Temiamo la prescrizione – dicono – cioè che tutto si concluda in una bolla di sapone, senza poter chiedere un risarcimento ai responsabili”.

La lettera inizia con un resoconto lapidario della situazione attuale dei risparmiatori, passati attraverso una svalutazione del 99% del valore delle quote di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. “Data la scarsa rilevanza mediatica data alla vicenda, rispetto ai casi MPS e Banca Etruria – scrivono – facciamo notare che tra il 2015 ed il 2016 il valore delle quote di Banca Popolare di Vicenza è crollato da 62,5 euro a 10 centesimi (-99,84%), con sei miliardi e mezzo di capitalizzazione persi. 119Mila soci coinvolti, dei quali 18 mila enti ed aziende. Oltre quattro miliardi di capitale sono inoltre sfumati nell’analogo crack di Veneto Banca, coinvolgendo altri 88 mila soci”.
Numeri noti, che gridano giustizia. “La ventennale mala gestione che ha portato al crack delle due popolari venete è attualmente al vaglio della magistratura – proseguono – ma su tutto ciò incombe lo spettro della prescrizione. Ed è forte il timore tra i risparmiatori coinvolti che tutto finisca in una bolla di sapone, senza poter accertare le responsabilità e senza poter chiedere un risarcimento ai responsabili”. Una paura ben lecita, con i risparmiatori di ambedue le popolari che da tempo chiedono e manifestano per un’azione più rapida della giustizia, onde scongiurare il rischio di veder sfuggire alla legge i colpevoli dei due fallimenti.
Nel chiedere inoltre che venga fatta chiarezza in velocità gli azionisti hanno proposto al Primo Ministro Matteo Renzi alcuni provvedimenti per combattere le criticità del sistema bancario. “Proponiamo l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta per verificare l’operato degli organi di vigilanza del sistema bancario italiano – proseguono – poi misure legislative che prevedano la riforma di questi stessi organi di vigilanza, e ancora l’allungamento dei termini di prescrizioni per i reati di natura bancaria e finanziaria”. Ulteriori misure poi vengono richieste per la riforma della Class Action e una maggior attenzione in ambito di reati finanziari, assieme a sgravi fiscali per i cittadini coinvolti in questo tipo di situazioni.
“Avremmo auspicato di consegnarle questa nostra di persona in occasione della Sua visita a Vicenza – concludono – ma avendo appreso che questa è stata annullata a causa del sisma nell’Italia centrale, ai cui abitanti esprimiamo il nostro cordoglio e la nostra solidarietà, gliela spediamo. Fiduciosi che vorrà tenere nella debita considerazione le nostre proposte”.