Centralina idroelettrica vicino al Ponte Vecchio: polemica fra Regione e Comune

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Il Ponte Vecchio (prima dei lavori)

E’ polemica a Bassano dopo l’approvazione Conferenza dei servizi in Regione del progetto della centralina idroelettrica in via Pusterla, a pochi passi dal Ponte degli Alpini. Una vicenda che va avanti da tempo e che ha visto da sempre l’amministrazione Poletto contraria, data la vicinanza del Ponte palladiano. Perplessità erano state avanzate in passato anche dalla Soprintendenza Archeologica del Veneto, ma la scorsa settimana è arrivato l’ok tecnico sull’opera, voluta dalla ditta Belfiore ’90.

Il vicesindaco Roberto Campagnolo poche ora fa su Facebook aveva scritto: “Una procedura a dir poco discutibile, gestita da funzionari della Regione Veneto, autorizza una centralina elettrica a 100 metri dal Ponte di Bassano. Il Comune di Bassano non la vuole, illustri bassanesi non la vogliono, Italia Nostra non la vuole, 12 mila cittadini firmano una petizione per dire che non la vogliono… e i nostri politici in Regione cosa dicono?”.

La risposta dalla Regione è arrivata oggi per bocca dell’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin: “Se il vicesindaco di Bassano ha dei dubbi su un presunto mancato rispetto delle leggi, si rivolga alle autorità competenti invece di insinuare su Facebook. Nella sua veste istituzionale dovrebbe andare in Procura, non sui social” .

“Come dovrebbe essere ben noto a un amministratore – afferma Bottacin –  anche gli enti pubblici si devono attenere alle norme di legge, pur se non le condividono. Esattamente come quando un sindaco emette l’autorizzazione a costruire per un edificio, anche se non ne condivide la costruzione. Se il proponente ne ha i titoli, il Sindaco non può fa altro che autorizzare. Ma dirò di più – puntualizza Bottacin –  il decreto legislativo 387, ovvero la legge statale che norma tutti gli impianti da fonti rinnovabili, all’articolo 12 (razionalizzazione e semplificazione delle procedure autorizzative) recita testualmente: ‘Le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio degli stessi impianti, autorizzate ai sensi del comma 3, sono di pubblica utilità ed indifferibili ed urgenti.”

“Ed ancora – cita Bottacin –  ‘La costruzione e l’esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, gli interventi di modifica, potenziamento, rifacimento totale o parziale e riattivazione, come definiti dalla normativa vigente, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio degli impianti stessi, sono soggetti ad una autorizzazione unica, rilasciata dalla Regione’”

“È del tutto evidente quindi – fa presente l’Assessore regionale –  che la Regione, anche qualora non condividesse un intervento, non ha possibilità discrezionali a causa di una legge statale che, come noto, è di rango superiore alle leggi regionali. Pertanto appare del tutto imbarazzante che un amministratore attacchi la Regione, tanto più se appartiene a un partito di governo, che incentiva economicamente gli impianti idroelettrici. Lo Stato favorisce questo tipo di impianti sia dal punto di vista economico che dal punto di vista dell’iter autorizzativo e lui se la prende con la Regione: assolutamente assurdo”.