“Vi prego, riconosceteci ai fini pensionistici gli impegni di fine anno scolastico!”

La gita al parco divertimenti è un classico dei "gravosi" impegni di fine anno di mamme e papà

Da pochi giorni è finito maggio (Su coraggio).

Non sopporto Umberto Tozzi in generale e trovo detestabile chi non resiste alla tentazione di dire “Su coraggio” ogni volta che nomini maggio (su coraggio). Però adesso lo capisco un pochino di più, il rosso Umbertone: forse aveva figli e “Su coraggio” lo diceva per darsi un tono. Perché io mica voglio parlare di Tozzi, ma fare auto aiuto su maggio (su coraggio).

Il bollettino è il seguente: Due week end in completa apnea, dove per completa intendo con impegni sia sabato che domenica.
Essendo io una persona dalla scarsissima vita mondana, ero rimasto alla pizza di fine anno che si faceva rigorosamente solo alla fine dell’ultimo anno del ciclo scolastico. Ergo: fine terza media, fine liceo. Fine!

Alle elementari era facoltativa perché, in fin dei conti, si era un paesino piccolino e ci si trovava più o meno gli stessi anche alle pizze di fine anno dell’Acr e del calcio. Mica possiamo arricchire l’unica pizzeria del paese solo noi. Ma i tempi son cambiati (son pure passati trent’anni, a ben guardare, uno si distrae e toh!). Ora la pizza è una scelta minimalista, apprezzata da molti, sospetto, ma che da pochi ritorni di stima ai rappresentanti di classe che la organizzano.

Quindi si va sul creativo: uscite in oasi naturalistiche, parchi divertimento, passeggiate in amoeni loci, financo ferrate in montagna (no scherzo, quelle mai fatte). Si parte al mattino quando albeggia e si torna ad ora di cena.

Ora: se hai la fortuna che con la classe ti trovi bene non è neppure male. Se gli altri genitori non li conosci è già più dura, soprattutto se, come me, non hai una gran facilità relazionale. Si lo so, basterebbe poco, ma ho quarant’anni e questo mese sono già stato buono e non mi restavano energie per non essere snob.

C’è poi la messa di fine asilo (che qui c’è solo la materna parificata), la messa di fine catechismo, la festa della vita. Ah, quanto comodo sarebbe l’ateismo, signora mia!

E poi c’è lei: la recita dell’asilo. Una cosa talmente lunga e talmente estrema da reggere (anche il setting, un palazzetto dello sport arroventato dal sole, non aiuta) che se valesse come allenamento per una corsa vincerei la prossima Venice Marathon.

Fortuna che era l’ultima. Il prossimo anno basta recite ma Pee e Jack andranno in classi diverse alle elementari. Significa che aumenteranno le pizze. Con buona pace del dietologo belloccio. E della primavera che è il periodo migliore per andare in montagna con la famiglia o per allenarsi.

Così con Silver abbiamo pensato ad una raccolta firme: gli impegni para-scolastici di maggio (su coraggio) devono valere ai fini pensionistici. Ogni week-end occupato, un mese di abbuono (che c’è tutto lo stress che giustifica la sproporzione). Quando mi arriva la cartolina arancione voglio vedere: secondo me l’anno prossimo sarò già in pensione.

(tratto dal blog Stratobabbo)