Strage a Barcellona: Sono tutti morti i quattro ricercati per l’attentato. Tre le vittime italiane

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Forensic police officers search for clues near the area where a van crashed into pedestrians at Las Ramblas in Barcelona, Spain, August 18, 2017. REUTERS/Sergio Perez
Sono tutti morti, uccisi dalla polizia giovedì notte a Cambrils, i quattro ricercati per l’attentato a Barcellona. Tra loro c’è anche Moussa Oukabir, il 18enne che sarebbe stato alla guida del furgone che si è lanciato sulla folla. Lo scrivono i media spagnoli citando la polizia. Il bilancio tra l’attacco a Barcellona e il blitz della polizia a Cambrils è di 14 morti.
Tra le vittime ci sono anche 3 italiani: Bruno Gulotta, 35 anni, di Legnano, e Luca Russo, 25 anni, di Bassano del Grappa, provincia di Vicenza e Carmen Lopardo aveva 80 anni, era originaria di Potenza ma era residente in argentina.
L’elenco di chi ha perso la vita in Catalogna prosegue con tre cittadini tedeschi, una donna spagnola di 75 anni, una belga 44enne madre di due figli, una donna portoghese di 74 anni, un americano di 43. I feriti al momento sono circa 130 e appartengono a 34 nazionalità diverse.
Continua anche oggi il rientro anticipato dei turisti italiani che si trovavano a Barcellona durante l’attentato. E questa mattina ci sarà una riunione, a Milano, del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, a seguito dei recenti attentati all’estero. Ricordiamo che ieri il Viminale ha deciso che in Italia rimane al livello massimo la vigilanza, con misure sul territorio rafforzate.
L’attentato di Barcellona e quello successivo di Cambrils sono collegati e riconducibili a una cellula islamista che preparava da tempo un’azione di portata ancora più grande. Lo ha affermato in conferenza stampa il portavoce della polizia catalana Josep Lluis Trapero: “L’ipotesi attualmente allo studio della polizia è che i terroristi stessero preparando da tempo uno o più attentati orbitando intorno alla casa di Alcanar” saltata in aria mercoledì scorso. Lì la cellula, secondo la pista investigativa, preparava il materiale esplosivo da utilizzare negli attacchi. La deflagrazione avrebbe privato la cellula di quelle bombole di gas adattate a bombe, costringendola a rivedere il suo piano.
La polizia è ancora al lavoro per determinare l’esatto numero dei componenti della cellula, che potrebbe aver contato tra i 9 e i 12 affiliati.