Strage Piazza della Loggia: Tramonte arrestato in Portogallo

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‘Fuga’ terminata per Maurizio Tramonte fermato dalla polizia portoghese, su segnalazione del Ros a Fatima, dopo la condanna in via definitiva per la strage di Piazza della Loggia, l’attentato terroristico compiuto il 28 maggio 1974 a Brescia. “Non ho parlato con lui dopo la sentenza, non ci siamo sentiti”, aveva detto il suo avvocato Marco Agosti, dopo la sentenza di condanna all’ergastolo in Cassazione.
L’esponente di Ordine Nuovo, aveva lasciato l’Italia in auto e in Portogallo era arrivato dopo aver attraversato Spagna e Francia. A Fatima stava affrontando un percorso spirituale dopo che a Pasquetta era stato invece a Lourdes. Il 28 maggio, in occasione dell’ anniversario della Strage, Tramonte aveva detto: “Sono sicuro che avrò giustizia e così anche i familiari delle vittime perché mi assolveranno e cercheranno i veri colpevoli”. Ieri la Corte di Cassazione, dopo una lunga camera di consiglio, ha confermato le condanne all’ergastolo per Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, ritenuti responsabili della strage del ’74, uno degli eventi simbolo degli ‘anni di piombo’ italiani e l’ultima ancora in attesa di una verità processuale.
Quel giorno nella principale piazza bresciana morirono otto persone e oltre cento furono ferite. La sentenza definitiva arriva 43 anni dopo e ratifica quanto deciso dai giudici d’appello il 22 luglio 2015. La Cassazione ha ritenuto Maggi e Tramonte mandante ed esecutore materiale della strage, accogliendo le richieste del sostituto procuratore generale. Le difese avevano invece chiesto l’assoluzione. I carabinieri del Ros hanno notificato a Venezia il provvedimento a Carlo Maria Maggi presso la sua abitazione, dove è domiciliato perché gravemente ammalato.
Secondo indiscrezioni di stampa, il Comitato dei familiari delle vittime della strage bresciana ha commentato a caldo la sentenza della Cassazione parlando di una battaglia vinta nella legalità.