Terremoto Centro-Italia: ad un anno si ricordano le vittime

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Ad un anno esatto dal quel terribile agosto 2016, quando la terra ha tremato alle 3.36, Amatrice, Accumoli e altri centri delle aree colpite, hanno ricordato le 299 vittime di quel terremoto che ha spazzato via interi paesi e comunità, che ancora oggi aspettano la ricostruzione.
Ed è proprio ad Amatrice che si è svolta questa notte la principale iniziativa che ha dato il via alle celebrazioni: una fiaccolata culminata con 249 rintocchi di campana (tante furono le vittime nella sola Amatrice).
Preceduta da una lettura delle biografie delle vittime, la fiaccolata è partita dal campo sportivo di Amatrice, a pochi metri dalla radura dove il 30 agosto dello scorso anno si celebrarono i funerali. Un lungo corteo silenzioso che ha percorso le strade principali di Amatrice lambendo la zona rossa. In un solo punto la fiaccolata si è avvicinata alle macerie, in piazza Augusto Sagnotti, dove sorgevano le tre palazzine di edilizia popolare in cui la notte del sisma persero la vita 19 persone. A ricordarle c’erano altrettanti lumini, posti su ciò che rimane di quelle case venute giù in un attimo senza lasciare scampo a nessuna delle famiglie che vi abitavano.
Il sindaco Sergio Pirozzi ha quindi scoperto un monumento alla memoria, realizzato dallo scultore Marino Di Prospero ed è stato eretto al parco don Minozzi raffigura l’antica moneta “Fidelis Amatrix”, che nel 1486 fu concessa in diritto alla città di Amatrice da Ferdinando d’Aragona per la fedeltà dimostratagli nella lotta contro gli Angioini.
In occasione del primo anniversario. la presidente Laura Boldrini ha scritto una lettera all’associazione ‘ArquataFutura”. “Caro presidente Paolini, cari cittadini dell’Associazione ArquataFutura, – scrive Boldrini – vi ringrazio per la lettera che avete voluto indirizzarmi alla vigilia di un anniversario per voi tanto carico di dolore e di richieste ancora inevase”. “Capisco l’amarezza – continua Boldrini – che emerge dalla vostra lettera, e condivido il vostro appello al silenzio”. “Sono urgentissimi – conclude – la rimozione delle macerie, il ripristino della viabilità, il ritorno delle popolazioni in aggregati abitativi forniti di servizi efficienti, il completamento della perimetrazione per consentire l’avvio della progettazione, una capillare microzonazione di terzo livello e piani di ricostruzione con cronoprogrammi definiti e realistici, il supporto alle attività produttive commerciali, agricole ed artigianali attraverso appositi strumenti legislativi”.