Totò Riina resta in carcere, è la decisione del Tribunale di Sorveglianza

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Il tribunale di sorveglianza di Bologna ha rigettato la richiesta sia del differimento della pena che della detenzione domiciliare presentata dai legali del boss Totò Riina. I giudici hanno riunito due procedimenti, decidendoli insieme.
Riina quindi resta detenuto al 41 bis nel reparto riservato ai carcerati dell’ospedale di Parma. Alla richiesta dei legali, motivata da ragioni di salute del boss, si è opposto il pg di Bologna Ignazio De Francisci. “Totò Riina rimane in ospedale ma è una ordinanza ampiamente ricorribile, e come tale sarà oggetto di ricorso”, ha dichiarato il legale del boss, l’avvocato Luca Cianfaroni.
Intanto i carabinieri del Ros hanno sequestrato 1,5 milioni di beni, al suo clan familiare e alla moglie del boss Ninetta Bagarella, che non ha reddito, ma stacca assegni per oltre 40 mila euro. In particolare si tratta della villa di Mazara del Vallo dove il boss dei boss ha trascorso parte della latitanza, tre società, 38 rapporti bancari e numerosi terreni riconducibili a Riina e ai suoi parenti.
Questi beni tra l’altro erano anche al centro di una serie di litigi familiari.  Ad esempio proprio la villa di Mazara era reclamata da Ninetta Bagarella che la voleva per sé e per i figli, mentre era di fatto intestata al fratello di Riina, Gaetano, utilizzato come prestanome. E poi le terre, su cui il boss – malato e in carcere – aveva potere decisionale illimitato. Pur indebolito negli ultimi 5 anni da una serie di arresti e sequestri, il clan familiare di Riina ha mostrato di essere ancora in grado di controllare in modo capillare il suo territorio.