Aggressione in via Dante, tutti i protagonisti in caserma dai carabinieri per una doppia querela

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Via Dante a Thiene

Una lite iniziata per futili motivi che ha portato a una doppia querela, per lesioni e minacce da una parte e per danneggiamento dall’altra: le versioni raccolte dai carabinieri di Thiene ridimensionano in parte l’episodio che oggi ha tanto fatto discutere i thienesi sui social.

Tutto era partito da una telefonata giunta al 112 ieri sera verso mezzanotte per una lite che stava avvenendo in via Dante a Thiene. Un’aggressione che vedeva coinvolto Luca Carollo, professionista thienese che stava transitando nella via e i titolari del locale esercizio di vendita di kebab. Intervenuti sul posto con due pattuglie, i militari hanno sedato gli animi e oggi pomeriggio è andato in onda presso la caserma di via Lavarone il secondo tempo della vicenda, con le persone coinvolte che si sono presentate (peraltro in contemporanea) dai militari per sporgere reciproca querela. Nel frattempo Carollo sul gruppo Facebook “Sei di Thiene se….” aveva ieri sera raccontato l’aggressione subita, scatenando una ridda di commenti di sostegno e di rabbia da parte dei thienesi ma pure qualche commento che avanzava qualche perplessità.

“Oggi in piscina a Thiene (ieri, giorno di Ferragosto, n.d.r.) – ha scritto Carollo – sono stato derubato della mia bicicletta… Poi stasera sono stato aggredito da 4 persone turke provenienti dal kebab in via Dante… Una armata di macete .. Sono vivo solo perché non ho reagito … Questa è diventata la nostra bella Thiene … Nessuno farà mai nulla finché non succederà la disgrazia .. Come sempre … Stasera io ci sono andato vicino … Tanto non cambierà nulla… Ma io no mi arrendo. Spero qualcuno mi aiuti a difendere la nostra città con le buone o le cattive… Ormai non possiamo più contare sulle leggi italiane…”. Aggiungendo successivamente che in cinque anni non gli era successo nulla di simile e che il tutto era partito da un diverbio. Nei commenti i thienesi ovviamente si sono scatenati per tutta la giornata e già c’è chi parla di far nascere un comitato contro i frequenti casi di degrado e violenza che ciclicamente avvengono in via Dante.

Quello che sinora i carabinieri – guidati in questi giorni dal tenente Federico Seracini in sostituzione del capitano Davide Rossetti – danno per assodato sono tre elementi (visto che le due versioni su altri punti non coincidono): il primo è che vi è stato un diverbio nato per futili motivi; il secondo è che Carollo avrebbe dato (non si sa bene se all’inizio o alla fine) un colpo alla vetrina del negozio di kebab, danneggiandolo; il terzo è che vi è stata un’aggressione con un paio di pugni e che Carollo è stato minacciato con un coltello. Dai riscontro di militari non risulta invece nessun machete e anche il numero di aggressori verosimilmente per i carabinieri non sarebbe di quattro come dichiarato pubblicamente da Carollo ma probabilmente di due soltanto.

In buona sostanza, pare che dopo qualche sguardo in cagnesco avvenuto nel momento in cui gestori del kebab e Carollo si sono incrociati fuori dal locale (“che cos’hai da guardare” una delle frasi che sarebbe stata profferita), si sia passati probabilmente al colpo alla vetrina con conseguente rincorsa del Carollo, che sarebbe stato minacciato con un affilatore per coltelli e si sarebbe preso due pugni da un parente del gestore. Oggi Carollo si è recato al pronto soccorso dell’ospedale di Santorso. I carabinieri in base al referto dei sanitari, che parla di contusioni lievi guaribili in meno di dieci giorni, ritengono sia più plausibile l’ipotesi che ad aggredire l’uomo con una paio di pugni sia stata un’unica persona. Impossibile d’altronde accertare i fatti con l’ausilio delle telecamere di videosorveglianza perché, seppur presenti in via Dante e pure di ultima generazione, purtroppo non inquadrano la zona dove il fatto è avvenuto.

Al momento, come detto, la vicenda si conclude con una doppia querela: il gestore dell’esercizio ha querelato Carollo per il danneggiamento della vetrina, Carollo – che con i militari avrebbe ammesso di essersi pentito di quanto scritto sui social in preda alla rabbia e scosso per quanto avvenuto – ha denunciato i suoi aggressori per lesioni e minacce. Rimangono intatte invece per i thienesi le preoccupazioni per una zona della città dove periodicamente avvengono fatti di cronaca sempre meno edificanti.