Rissa fra bande di minorenni, il tam tam fra i 200 è corso sui social. Ecco cosa si sono detti

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Commenti sul social Ask relativi alla rissa fra bande che ha coinvolto 200 adolescenti sabato a Vicenza

E’ stato un vero e proprio regolamento di conti fra bande di ragazzi – con opposte tifoserie – come non ne erano mai accaduti a Vicenza: ben duecento adolescenti fra i 14 e i 17 anni (maschi e femmine) si son dati appuntamento sabato pomeriggio in piazza Matteotti per “risolvere” una questione in vero stile far west, evidentemente incuranti di essere sotto gli occhi di tanti cittadini in centro per lo struscio del sabato pomeriggio ed evidentemente nella totale inconsapevolezza dei genitori. Un episodio inquietante che interroga istituzioni, famiglie ed educatori.

Di fronte, secondo quanto appurato dalle forze dell’ordine (ma anche da quello che è facilmente ricostruibile navigando su social come Ask), un gruppo di minorenni di Creazzo (che aveva chiamato in aiuto anche dei veronesi che non sono arrivati in tempo) e una o più bande di Vicenza. Maschi e femmine, italiani e di altre nazionalità e di diversi continenti, senza distinzioni.

Sicuramente molti erano lì non per “menare” ma per assistere “live” allo “spettacolo”, che nel passaparola sui social era conosciuto da un paio di settimane almeno e rispetto al quale un po’ tutti si sono schierati a favore dell’uno o dell’altro fronte. Oggetto del contendere, “offese”, forse ingiurie verso la madre di qualcuno, da quanto emerge dagli scambi sui social. I ragazzi hanno iniziato ad arrivare nel primo pomeriggio, ma è stato verso le 17 che si è scatenata la rissa a base di pugni, calci, mazze da baseball. Forse non era neppure la prima volta che si affrontavano. Sul posto si sono precipitate subito due volanti della polizia (erano allo stadio dove era appena finita Vicenza-Spal), e poi anche i carabinieri, mentre al grido “c’è la pula” tutti se la sono data a gambe. Fermati comunque due giovani, mentre un ragazzo è andato in ospedale con il setto nasale rotto. Le forze dell’ordine stanno risalendo a tutti i responsabili della rissa attraverso le testimonianze e le immagini delle telecamere della videosorveglianza comunale.

Lo scontro fra gang era annunciato e atteso da giorni via social, con i diversi schieramenti di ragazzi e ragazze a favore dell’una o dell’altra parte. E su Ask (il social network di domande-risposte, anche anonime) molti adolescenti hanno raccontato e commentato quanto accaduto, e lì i contendenti, spesso in anonimo, hanno continuato a darsele virtualmente di santa ragione anche dopo. E scorrendo i messaggi sembra proprio che i protagonisti non considerino finito il regolamento di conti.

Noi dell’Eco Vicentino abbiamo passato ore a leggere messaggi, a scorrere timeline dei diversi profili social (e c’è da immaginare che molti commenti probabilmente siano stati cancellati): le bande e le compagnie che si son chiamate all’appello per la rissa erano probabilmente più di due, con relative tifoserie. Quello che emerge è che fra loro si sentono “family” e che le compagnie/bande si danno dei nomi (c’è ad esempio la Orange o O.G. e la Baida Army). Affermano che “se tocchi uno di noi, tocchi tutti”, raccontano che uno ha preso una mazza di ferro “per aprirvi”. Prima della rissa ci sono quelli che scrivono incitando a non tirarsi indietro o che spronano a non fare figure da “babbi”, ma c’era chi teme quelli più scalmanati e comunque un po’ tutti vengono invitati a dire se stanno da una parte o dall’altra. Dopo la rissa, più di qualcuno si complimenta con chi ha menato, comunicandogli la sua stima.

Alcuni giocano a calcio, tutti (o quasi, a parte qualche bocciato) frequentano scuole in città: istituti superiori diversi, da scuole professionali come il San Gaetano e il Da Schio a istituti tecnici come il Fusinieri e il Piovene, qualcuno pure il liceo Fogazzaro.

Alcuni esempi di commenti pubblicati con il candore di chi non si preoccupa di essere scoperto? Eccoli. “Ve la siete tirata per due settimane dicendo ‘tanto non si presenteranno’ oppure ‘gli faremo il c..o’ e adesso dite che forse non ci sarete. Siete dei babbi…”. Oppure “Non mi frega tutti questi che seguono, ma io sto con la mia family non c’é nulla da fare”. E ancora “Se ti becco in giro per il centro ti arriva un destro che non ti rialzi più, ma mai più vediamo se ti passa la voglia di fare il babbetto di m…..a” e giù bestemmie. E infine: “Tocchi uno tocchi tutti quanti, è questo quello che diciamo noi vi aspetto, siete delle winx”.

Ci sono poi altri due fatti che ci hanno spiazzato nell’addentrarci in questo mondo attraverso quello che traspare on line: da un lato tutti commentano e citano gli articoli e i servizi televisivi a loro dedicati (il famoso minuto di notorietà, non importa se per una cosa positiva o negativa) e dall’altro, dopo la rissa, la domanda principale che si fanno l’un l’altro è: “chi ha vinto? chi ha dominato?”. Pochissimi quelli che cercano di far ragionare i contendenti. C’è di che pensare.