Il car-pooling scolastico è già realtà per cinque comuni vicentini

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Immagine da www.scuolabis.it

C’è una rivoluzione silenziosa in corso, nel Vicentino, che presto o tardi potrebbe mandare in pensione i tradizionali scuolabus gialli: il “car pooling”. Cioè l’organizzazione diretta da parte dei Comuni di “equipaggi” di genitori deputati a portare a scuola con la propria auto in tutta sicurezza (anche contro casi di bullismo) i figli propri e altrui. E, a fronte di rimborsi, anche a fare ulteriori viaggi per altri ragazzi.

Non è un’idea nuova, ma la differenza con il passato è che si tratta di un servizio organizzato, con il “cappello” dei Comuni, e non più affidato al volontariato. I numeri in provincia: ogni giorno 150 mamme e papà organizzati secondo tabelle puntuali e schede precise fanno gli autisti, andata e ritorno, per 350 bambini di cinque municipi: Camisano Vicentino, Longare, Marostica, Quinto Vicentino, Torrebelvicino. Si tratta di un servizio organizzato da agenzie esterne, che permette sia alle amministrazioni che alle famiglie di risparmiare, la spesa per un pulmino può aggirarsi sui 35mila euro l’anno. La spesa del tradizionale scuolabus in genere viene sostenuta per più della metà dal Comune, il resto dalle famiglie (per le quali il car-pooling invece è gratuito).

«Il car-pooling scolastico viene proposto con alcune garanzie e una serie di controlli perché sia sicuro e conveniente per tutti» precisa Paolo Dalla Libera, dell’agenzia Agenda 21 consulting, che su incarico delle amministrazioni ha impostato l’organizzazione del servizio (ribattezzato ScuolaBis) nei cinque municipi citati. «Si inizia costituendo “equipaggi” tra 2 o 3 famiglie che collaborano per organizzare gli spostamenti dei bambini da casa a scuola, e viceversa. Gli equipaggi sono organizzati secondo due tipi di accordo: equipaggio a rotazione, se a turno in ogni famiglia c’è qualcuno che si rende disponibile a fare da autista (chi all’andata e chi al ritorno oppure a settimane alterne) ed equipaggio con autista fisso, se un genitore si rende disponibile a fare sempre l’autista e a trasportare altri scolari».

Nel secondo caso può esserci un rimborso spese, ed è sempre previsto anche un autista di riserva, nel caso il primo abbia contrattempi. L’affidabilità, però, è importante: gli autisti devono impegnarsi seriamente e «prima di aderire ciascuno ha il tempo di informarsi e conoscere direttamente le persone – spiegano dall’agenzia – le auto che vengono utilizzate devono essere in regola con la revisione e l’assicurazione, è previsto un controllo documentale, inoltre l’equipaggio ed il suo funzionamento nel corso dell’anno scolastico vengono seguiti attraverso due sistemi: una piattaforma sul web e verifica periodica fatta da operatori specializzati». Anche il Comune segue passo passo tutte le fasi del progetto.

I vantaggi, secondo i promotori, non sono solo economici: «I bambini impiegano meno tempo per andare a scuola, le famiglie risparmiano oltre ai soldi tempo e chilometri, e aumentano le occasioni di socializzazione tra famiglie, che per noi è una motivazione più importante di quella economica». L’ultimo vantaggio è l’impossibilità, nelle macchine condotte da genitori, di prevaricazioni dei propri figli da altri ragazzi: uno “stop”, insomma, anche al bullismo.