Dalla Ford T al braccio antropomorfo: al Lanificio Conte le prodezze dell’ingegno umano

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La ford T in mostra al Lanificio Conte di Schio, in arrivo dal Museo Nicolis di Verona

Oltre 150 pezzi, 12 sale espositive e mille metri di esposizione. Vuole superare i record della prima edizione la mostra “Oltre l’Uomo: da Leonardo alle Biotecnologie”, che verrà inaugurata venerdì alle 18 a Schio, nello spazio espositivo Shed del Lanificio Conte: un itinerario alla scoperta del rapporto tra uomo e macchina e delle grandi intuizioni dell’ingegno umano, che sarà visitabile da sabato al 2 maggio.

Si tratta della seconda tappa del percorso avviato lo scorso anno dal Distretto della Scienza e della Tecnologia con la mostra “Oltre il Sogno”, che in tre mesi portò allo Shed più di 16mila visitatori. Quest’anno Paola Gasparini, presidente del raggruppamento Alto Vicentino di Confindustria, osa lanciare la sfida di raddoppiarli.

Il Distretto della Scienza e Tecnologia, nato per valorizzare la ricca ma ancora poco conosciuta storia industriale e tecnologica che da secoli caratterizza il territorio di Schio e l’Altovicentino in generale, assieme al Comune di Schio e a partner di rilievo scientifico ed istituzionale vuole far vedere al mondo di cos’è capace questa terra. Quindi, dopo l’esposizione dedicata all’aviazione, ora propone una rassegna che riflette sul rapporto tra l’uomo e la macchina e l’ingegno umano, ideata e organizzata dalla società di divulgazione scientifica Pleiadi con il coinvolgimento di un importante panel scientifico formato da studiosi, scienziati, medici, divulgatori e con la collaborazione di importanti istituzioni. “La mostra vuole offrire anche opportunità al territorio”, commenta il sindaco di Schio Valter Orsi, soddisfatto dai risultati raggiunti dalla prima rassegna.

Il percorso espositivo parte con le macchine rinascimentali costruite sulla base dei geniali progetti di Leonardo da Vinci, per proseguire poi con i primi congegni per il lavoro che hanno aiutato o sostituito l’uomo. Automazioni, turbine, ingranaggi, motori a vapore, modelli e pezzi storici mettono a fuoco come l’ingegno abbia cambiato la vita e il lavoro dell’uomo fino a modificare l’uomo stesso, quando acume e corpo umano si sono incontrati nella sfera della salute. Ecco quindi che la mostra evolve nella seconda parte e diventa un’esperienza per capire come la tecnologia abbia trasformato il nostro modo di curarci e di prevenire: la meccanica lascia il posto alla farmacia, alla genetica, all’informatica, alle biotecnologie e i macchinari industriali cedono il passo a modelli di robotica, organi bionici, protesi stampate in 3D, intelligenze artificiali, video immersivi. “Da questo territorio nasce l’industria italiana – sottolinea Armido Marana, vicepresidente del Distretto della Scienza e della Tecnologia -, i nostri prodotti vanno in tutto il mondo: vogliamo far conoscere a tutti cosa facciamo qui”.

La mostra gode del supporto trasversale di aziende, atenei e musei prestigiosi che hanno contribuito con importanti prestiti alla realizzazione del percorso espositivo. Preziosi reperti storici e la consulenza scientifica in ambito ingegneristico e meccanico si devono al Museo del Patrimonio industriale di Bologna, al Museo Nicolis e all’Associazione Archivio Storico Olivetti. Il settore biomedicale è stato invece supportato da Mobimed Museo del Biomedicale di Mirandola, dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova, dal Centro Piattaforme Tecnologiche dell’Università di Verona, dal Centro di Ricerca Enrico Piaggio dell’Università di Pisa, nonché da molte aziende operanti nel biotech come Ecor Research, Novamedh, BMR Genomics, Nadir, Fast, Prolabin & Tefarm, EcamRicert, Ecsin, Telea, Corios, Siad, Waldner, Univet, Optoi microelectronics, UpSens, De Pretto, Tecres, Dassault Systèmes, Italian World. Senza dimenticare altri prestatori del Distretto come Polidoro, Sottoriva e Capitanio Air Pumps.

“Durante il periodo di apertura alla mostra si affiancherà un ricco calendario di incontri, conferenze e dibattiti che avranno come protagonisti imprenditori, giornalisti, ricercatori, medici, esperti di biotecnologie – anticipa Lucio Biondaro di Pleiadi -. Temi principali saranno l’azienda del futuro, il mercato del lavoro, le prospettive di investimento e sviluppo sul territorio in particolar modo legate ai settori innovativi”. Le scolaresche, in particolare, potranno visitare la mostra e partecipare a laboratori ad hoc.

Il programma completo e tutte le informazioni sul sito www.distrettoscienza.it.