In Kenya la prima “smart city” africana: sarà costruita dai vicentini Maltauro per 391 milioni

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Il render del progetto Smart City Konza

La prima “città intelligente” africana sarà costruita da un’impresa vicentina. Icm – Impresa costruzioni Maltauro – si è aggiudicata una commessa “monstre” in Kenya: la progettazione e il primo stralcio di “Smart city Konza”, per 391 milioni di dollari.

La “Smart City Konza” è un progetto cruciale nella strategia di crescita dello Stato africano e si inserisce nel piano di sviluppo a lungo termine denominato “Kenya Vision 2030” lanciato dal governo del Kenya nel 2008. Denominata anche “Silicon Savannah”, si sviluppa nell’ambito di un piano governativo ambizioso che punta a far diventare il nuovo centro abitato un polo di attrazione per investitori internazionali, scienziati, startupper e sviluppatori, in particolare nel settore delle nuove tecnologie. Icm si è aggiudicata la commessa anche grazie al supporto di un pool di banche finanziatrici – Unicredit e Sace capofila – e ha assunto l’impegno di costruire la prima parte della città nei prossimi tre anni e sei mesi.

La città sorgerà a 70 chilometri dalla capitale Nairobi e occuperà una superficie complessiva di 2000 ettari. Potrà ospitare oltre 200.000 residenti con la realizzazione di abitazioni, suddivise tra residence e social housing, uffici, scuole per ogni ordine e grado, un sistema di trasporti efficiente e pulito, costruiti secondo elevati standard di risparmio energetico e sostenibilità, soluzioni architettoniche eccellenti e tecnologie avanzate. Maltauro sarà impegnata nella realizzazione della prima fase del progetto, di circa 170 ettari, che ha lo scopo di creare il giusto ecosistema e stabilire l’insediamento dei residenti, delle prime attività e dei servizi necessari per stimolare le successive fasi di sviluppo. In particolare Icm si occuperà delle opere di urbanizzazione e quindi della progettazione e realizzazione di 40 km di strade, parchi, sottoservizi, impianti di potabilizzazione dell’acqua, impianti di trattamento dei reflui, un sistema di raccolta automatico dei rifiuti e alcuni edifici pubblici quali stazioni di polizia e vigili del fuoco. Il colosso edile vicentino, che ha chiuso il 2016 con un fatturato di 340 milioni di euro e un Ebitda di 34,8 milioni di euro, ha appena approvato il piano industriale 2017-2019 che punta al raddoppio del fatturato in tre anni.