Contro l’influenza pronte 134mila dosi di vaccino. Lo fa il medico di famiglia

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Antidoti contro l'influenza

Vaccinarsi per schivare l’influenza, quel male di stagione che lo scorso inverno ha tenuto a letto 377mila veneti. E’ partita in questi giorni la campagna regionale rivolta agli ultrasessantacinquenni e alle categorie a rischio (malati cronici, donne incinte e lavoratori di particolari settori) che gratuitamente possono farsi somministrare il vaccino antinfluenzale dal proprio medico di famiglia.

Delle 800mila dosi disponibili a livello regionale, le aziende sanitarie del Vicentino ne hanno prenotate in tutto 134mila, così divise: 57mila l’Usl 6 di Vicenza, 29mila l’Usl 4 dell’Alto Vicentino, 24.500 l’Usl 5 dell’Ovest Vicentino e 23.500 l’Usl 3 di Bassano.

“Come negli scorsi anni – ricorda l’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto – stiamo per affrontare un periodo nel quale avremo a che fare con un virus solo apparentemente banale, soprattutto per le categorie di persone a rischio. Va quindi considerato come un potenziale pericolo e occorre valutare bene la situazione prima di decidere di non vaccinarsi, rivolgendosi al proprio medico di fiducia e non alle bufale del web. Lo dico anche per le persone sane, perché delle complicazioni si registrano ogni anno anche in chi non sarebbe apparentemente a rischio”.

In tutto il Veneto, dalla stagione 2009-2010 a quella 2015-2016 si sono verificati complessivamente 87 decessi, 124 casi gravi e 502 ricoveri in ospedale. I casi severi e le complicanze dell’influenza sono più frequenti nei soggetti al di sopra dei 65 anni di età e con condizioni di rischio, quali ad esempio il diabete, malattie immunitarie o cardiovascolari e respiratorie croniche. Alcuni studi hanno messo in evidenza un aumentato rischio di malattia grave nei bambini molto piccoli e nelle donne incinte. Tuttavia, casi gravi di influenza si possono verificare anche in persone sane che non rientrano in alcuna delle categorie sopra citate. E chi non rientra tra le persone che possono avere gratuitamente il vaccino lo può acquistare in farmacia.

L’Usl 4 dell’Alto Vicentino ha messo a disposizione un numero verde (800.544.477 attivo fino al 28 novembre) per informare sulle modalità generali di svolgimento della campagna e raccogliere le richieste di vaccinazione a domicilio per le persone costrette stabilmente a letto. “L’influenza stagionale – nota Paolo Coin, direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Usl 4 – rappresenta una delle più importanti cause di morte per malattie infettive, subito dopo l’Aids e la tubercolosi e la vaccinazione rimane il mezzo più efficace per contrastarla”.

Dall’Usl 5 il responsabile del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica Massimo Pasqualotto aggiunge: “Non bisogna dimenticare che vaccinarsi contro l’influenza significa sì ridurre le probabilità di ammalarsi, ma anche proteggere gli altri dal rischio di contagio e prevenire i disagi che, in caso di prolungata assenza per malattia di coloro i quali svolgono attività essenziali per la comunità o lavori socialmente utili, possono venirsi a creare nell’erogazione di servizi di primaria importanza per la popolazione. È importante ricordare però che la vaccinazione antinfluenzale è una misura utile di prevenzione anche per tutta la popolazione sana, sia per ridurre i disagi legati alla malattia, personali ma anche sociali ed economici per la collettività, sia in generale per limitare quanto più possibile la diffusione del virus”.

Le categorie a cui la vaccinazione è raccomandata e offerta gratuitamente sono (oltre agli ultresessantacinquenni) bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza. Come: malattie respiratorie croniche (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva – BPCO); malattie cardio-circolatorie (comprese le cardiopatie congenite e acquisite); diabete mellito; obesità; insufficienza renale/surrenale cronica; malattie del sangue; tumori; malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi; immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV; malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali; patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici; patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad esempio malattie neuromuscolari); malattie del fegato croniche; bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico; donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza; individui di qualunque età ricoverati in strutture per lungodegenti; medici e personale sanitario di assistenza; familiari e contatti di soggetti ad alto rischio; soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori; personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani.