Maltempo, la Regione dichiara lo stato di crisi. Al via la conta dei danni

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I chicchi di grandine caduti all'alba di lunedì a Torrebelvicino

Il governatore del Veneto Luca Zaia ha deciso di dichiarare lo stato di crisi per il maltempo che all’alba di ieri mattina ha provocato seri danni in varie aree del territorio, in particolare nel Vicentino. Qui il Comune più colpito è stato Torrebelvicino, che già ieri aveva chiesto lo stato di crisi per i gravi danni patiti dai cittadini (rotture ai lucernari e tetti di molte abitazioni e aziende, oltre a parecchi vetri di auto scheggiati o addirittura infranti da grossi chicchi di grandine).

L’atto, propedeutico alla richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza, sarà firmato nelle prossime ore, mentre è già iniziata la conta dei danni in contatto con i Comuni colpiti. La complessa operazione è coordinata dall’assessore regionale alla Protezione Civile. Una volta firmato dal presidente, lo stato di crisi rimarrà comunque “aperto” all’inserimento delle segnalazioni di danni che dovessero pervenire successivamente e alla loro quantificazione, com’è di prassi in queste circostanze.

Per tutta la giornata di ieri, intanto, sono continuati gli interventi dei vigili del fuoco non solo a Torrebelvicino e a Schio, dove il temporale si è abbattuto all’alba, ma anche a Caldogno e nel Bassanese. Al centralino del 115 sono arrivate centinaia di richieste di aiuto. Nel primo pomeriggio, infatti, le avverse condizioni meteo hanno interessato anche il resto della provincia. I pompieri sono intervenuti per diverse richieste di prosciugamento a Nove, poi c’è stata una stalla scoperchiata a Villaga e pali e piante pericolose ad Asiago, Roana, Nove, Marostica, Pove del Grappa, Caldogno e Romano d’Ezzelino.

Ma l’ondata di maltempo non ha risparmiato altre parti del Veneto: nel Trevigiano, in particolare, a Maserada una pianta è caduta sopra un’abitazione e a Quinto di Treviso un capannone è stato scoperchiato dalle forti raffiche di vento. A Camposampiero nel Padovano, invece, delle piante di alto fusto si sono sradicate finendo sui cavi elettrici e a ridosso di alcune abitazioni.