Popolari venete, mille contatti di risparmiatori azzerati al numero antisuicidi della Regione

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3.741 chiamate con richiesta d’aiuto (770 delle quali arrivate da fuori regione) 543 situazioni di disagio prese in carico con un percorso di cura personalizzato. Sono questi i numeri di un servizio che mancava e che il Veneto ha dal giugno 2012, quello – utilissimo ed indispensabile – che ha sostenuto tante vittime della crisi economica e sociale e che ora incrocia il disagio e le depressioni di chi ha perso i risparmi di una vita con il crack delle banche popolari venete. Un servizio saldamente radicato nell’Alto Vicentino, visto che ha sede nel piano interrato dell’ospedale di Santorso ed è coordinato dalla responsabile dell’unità operativa di psicologica clinica del nosocomio Alto Vicentino, Emilia Laugelli.

Il consultivo di cinque anni di attività – dal giugno 2012, quando fu avviato, al 30 giugno 2017 – del numero verde 800 33 43 43 del servizio “inOltre”, attivato dalla Regione del Veneto e affidato alla responsabile dell’unità operativa di psicologia clinica dell’Ulss 7 Pedemontana con la supervisione scientifica del docente di psicologia clinica dell’Università di Padova Gian Piero Turchi, per assistere le persone in difficoltà psicologica a causa della crisi economica, ha dato un volto e accompagnato verso la “guarigione” dalla sofferenza ben 543 persone, dietro alle quali stanno altrettante famiglie, i cui casi sono stati ritenuti dagli psicologi del team di “inOltre” particolarmente preoccupanti.

I numeri son stati presentati oggi a Venezia dal presidente della Regione e dai responsabili del progetto.

Era la primavera del 2012 e da mesi nel Veneto si susseguivano casi di suicidi di imprenditori devastati nell’anima dalla crisi economica e da debiti ritenuti un problema insormontabile. Fu allora che la Regione decise, prima e tutt’ora unica in Italia, di attivare il servizio, attivo 24 ore su 24, per supportare le tante persone, soprattutto piccoli e piccolissimi imprenditori e le loro famiglie che, travolti dalla crisi, potevano arrivare anche al gesto estremo (di queste tragedie, sinora, ne sono state contate circa 150).

“Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti da un’iniziativa che attivammo per fare qualcosa in più al culmine della crisi economica – ha affermato il Governatore Luca Zaia – tanto che l’800 33 43 43 continuerà a funzionare, come e più di prima, allargando il suo spettro d’azione a tutti i possibili disagi psicologici, a cominciare dai risparmiatori travolti dal crac delle Popolari venete (già un migliaio di contatti), per arrivare, magari, alle donne vittime di violenza o alle vittime di bullismo. Medici esperti e preparati sono disponibili al telefono 24 ore su 24, sette giorni su sette – ha precisato Zaia – e siamo gli unici in Italia ad avere avviato questa iniziativa, che è anche totalmente gratuita, senza alcun tipo di ticket”.

“I 543 casi finora presi in carico – ha rivelato la dottoressa Laugelli – hanno richiesto una grande lavoro, che non si è limitato alle telefonate, ma si è sviluppato con incontri personali e con aiuto a contattare gli interlocutori giusti per risolvere il problema. Si può tranquillamente dire che, in media, ogni caso ha comportato circa dieci visite”. Peraltro, come ha tenuto a sottolineare il professor Turchi, “inOltre” è l’unica esperienza al mondo nella quale si utilizza una specifica scala del rischio suicidario, un approccio estremamente scientifico, per creare il quadro clinico specifico.

Dei 543 casi presi in carico dagli psicologi di “inOltre”, 169 sono della provincia di Vicenza, 143 di Padova 100 di Treviso, 70 di Venezia, 37 di Verona, 21 di Rovigo e 3 di Belluno.