“Spaccio di droga dai richiedenti asilo”. Valter Orsi sollecita prefetto e questore

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Già una settimana fa aveva preso carta e penna e aveva inviato una lettera a prefetto e questore di Vicenza: oggetto, la preoccupazione per una rete di spaccio in Valletta e Castello da parte di richiedenti asilo ospitati da cooperative scledensi, scoperta dai carabinieri. Ieri Valter Orsi, sindaco di Schio, è tornato a sollecitare i massimi organi di sicurezza provinciali.

Per il sindaco “l’aumento del fenomeno di spaccio di sostanze stupefacenti” che sta interessando tutto il Vicentino è “sostenuto da “manodopera” a basso costo dedita allo spaccio che trova sempre più frequentemente utilizzo nei richiedenti asilo, come confermano le indagini e gli arresti portati avanti da carabinieri e polizia locale in azioni concordate e condivise in città. Ho chiesto azioni straordinarie in quanto non accetto che grazie a leggi permissive e troppo buonismo la nostra città faccia un passo indietro sul tema della sicurezza; tanto avevamo recuperato con azioni dirette e regolamenti ad hoc. Ho segnalato anche le tre cooperative che ospitano i “fermati”, perchè ritengo impossibile che nessuno si accorga di nulla”. Uno dei fermati al Castello, nei giorni scorsi, aveva una carta d’identità emessa proprio dal Comune di Schio. Orsi ricorda che a gennaio 2016, assieme ad altri sindaci, aveva scritto una lettera in prefettura manifestando timori per la circolare dell’8 ottobre 2015, dove si richiedeva “l’iscrizione anagrafica dei richiedenti “ in cui “la permanenza superiore a 3 mesi in un centro di accoglienza legittima l’iscrizione anagrafica nelle forme della convivenza anagrafica”, costringendo i Comuni al conseguente rilascio della carta d’identità. “Lo Stato – insiste il sindaco – continua a scaricare sui Comuni compiti che spetterebbero ad esso, col decreto Minniti ora anche l’antiterrorismo, ma con che mezzi? Da un anno ho denunciato alla massima autorità che il decreto ministeriale del 2015 permette ai richiedenti asilo di avere due documenti di riconoscimento validi con due generalità diverse, risultato? Silenzio assordante. In un momento in cui l’allarme terrorismo si è alzato come è possibile che si permetta ancora tutto questo? Non è possibile che lo Stato stanzi solo per la provincia di Vicenza oltre 70 milioni di euro per ospitare i richiedenti asilo e nulla faccia per tutelare i propri cittadini. Attendo ora risposte, ma se non arriveranno non lascerò nulla di intentato agendo con qualsiasi mezzo”. Infine, Orsi fa appello a mamme e papà scledensi: “Invito i genitori ad essere molto attenti, perché se c’è spaccio vuol dire che c’è acquisto, e voi avete un compito fondamentale, tutelare il futuro dei vostri figli”.