Vaccini: Zaia fa dietro front sulla moratoria per il Veneto

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Vaccini (foto d'archivio)
Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha deciso di sospendere temporaneamente il decreto di moratoria di due anni per l’applicazione delle norme sui vaccini. 
Il provvedimento avrebbe esteso fino al 2019 il periodo per presentare la documentazione vaccinale per l’iscrizione agli asili nido e alle scuole dell’infanzia dei bimbi da zero a sei anni, evitando così la decadenza già a partire da questo anno scolastico e concedendo quindi più tempo ai genitori.
Zaia ha ricevuto una lettera del direttore generale della sanità veneta, Domenico Mantoan, che gli comunicava di sospendere temporaneamente la moratoria e di inoltrare il quesito direttamente al Consiglio di Stato, istituzione deputata a dare un’interpretazione autentica per Regione e ministero del testo di legge.
Positivo il commento del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che esprime soddisfazione per la decisione del Veneto di allinearsi alla normativa nazionale. Il governo era già al lavoro sul ricorso da presentare contro la moratoria del Veneto. “Il buon senso e la tutela della salute dei bambini, vince” ha scritto su Twitter il capogruppo alla Camera di Alternativa popolare, Maurizio Lupi.
Proprio oggi l’Ordine dei Medici Nazionale e di Venezia, in una lettera indirizzata al presidente della regione Veneto Luca Zaia, aveva scritto: “”Non possiamo permetterci coperture a macchia di leopardo, l’85% su un territorio, il 95% su quello vicino, perché questo ci esporrebbe al rischio di epidemie, mettendo a repentaglio la salute dei singoli e della collettività, diritti che entrambi sono tutelati dalle buone politiche vaccinali. Siamo d’accordo sul fatto che l’aspetto organizzativo ha avuto un’accelerazione repentina, che rischia di creare difficoltà. Ma una moratoria di due anni, anche se nata dal lodevole intento di venire incontro alle famiglie, rischia invece di creare un territorio a due velocità, facendo perdere ai nostri cittadini parte di quello che avevano guadagnato in termini di salute e prevenzione”.
Intanto dopo la notizia del dietro front del Governatore del Veneto, il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, riguardo alla legge sugli obblighi vaccinali, assicura che il comune veneziano rispetterà la legge e metterà in pratica tutto ciò che essa comporta. “A me – sottolinea Brugnaro – non piacciono gli scontri, ma sono per la mediazione. Alla Regione chiedo solo, a una settimana dall’inizio delle scuole, di dare comunicazioni chiare alle famiglie. Ha ragione Zaia quando dice che in Veneto non ci sono pericoli imminenti, ma l’Italia è grande e molto lunga. L’importante è comunque parlarsi e una soluzione può venire fuori” Queste le dichiarazioni del primo cittadino del capoluogo veneto, che ha anche affermato di vedere in tutte le polemiche di questi giorni anche una buona dose di speculazioni giornalistiche.