Restituzione tessere elettorali, Prima Noi critica l’iniziativa: “Prendono lucciole per lanterne”

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Alcune delle tessere elettorali riconsegnate al Comune

“La mobilitazione dei cittadini è un bene, ma in questo caso abbiamo l’impressione che stiano prendendo lucciole per lanterne”. Il comitato altovicentino Prima Noi, in questi mesi spesso sulle barricate contro l’inserimento di profughi nei vari Comuni del territorio, critica l’azione del comitato “Cittadini spontanei e attivi” di Recoaro. Il gruppo apartitico recoarese da una decina di giorni, con l’approvazione dell’amministrazione comunale, sta convincendo la cittadinanza a restituire per protesta la propria tessera elettorale in municipio. A muovere i recoaresi è la decisione della prefettura di trasformare l’ex albergo Bersagliere in Cas, centro di accoglienza straordinaria, deputato all’accoglienza di profughi (si parla di una quarantina) senza la possibilità del Comune di effettuare liberamente controlli. I recoaresi replicano alla prefettura di aver aderito alla rete Sprar (accoglienza in microgruppi). Posizione contrastata da Prima Noi, gruppo altovicentino coordinato da Alex Cioni: “Non si può dire: “sì alla buona accoglienza” senza divenire complici di uno Stato che fino ad ora ha favorito i flussi verso l’Italia generando le criticità che solo adesso in colpevole ritardo un po’ tutti riconoscono”.

Di seguito, la nota stampa completa di Prima Noi:

“E’ un bene la mobilitazione dei cittadini su cui abbiamo spinto molto in questi mesi di attività, anche se in questo caso abbiamo l’impressione che si stiano prendendo lucciole per lanterne alimentando confusione su confusione su un problema che invece è chiarissimo in ogni suo aspetto. Non si può dire: “sì alla buona accoglienza” senza divenire complici di uno Stato che fino ad ora ha favorito i flussi verso l’Italia generando le criticità che solo adesso in colpevole ritardo un po’ tutti riconoscono. Se il prefetto accetterà le richieste di questi “recoaresi attivi”, una ventina di sedicenti profughi saranno comunque piazzati in paese, mentre il resto dei millantatori africani sarà distribuito in altri comuni della zona. I quali andranno a sommarsi alle centinaia che nel 2017 sono destinati ad arrivare nel vicentino senza che nel frattempo si sia effettuato un solo rimpatrio. Nessuno discute la legittimità delle proteste ma tali azioni sono legittime e utili nella misura in cui si ha ben chiaro di cosa si sta discutendo, altrimenti non fare nulla potrebbe risultare (paradossalmente) la scelta più saggia.
Cosa volete che gli interessi al prefetto e a coloro che stanno a Palazzo Chigi della consegna delle tessere elettorali, quando è noto che buona parte dei cittadini che si oppongono a questo tipo di immigrazione (seppur con sfumature diverse) sono elettori che tendenzialmente non si rivolgono ai partiti che attualmente governano l’Italia. Ciò detto attendiamo di vedere cosa accadrà nei prossimi giorni a margine di questa iniziativa che apre all’accoglienza diffusa accettando il modello Sprar come strumento risolutivo della vertenza tra Comune e prefettura. Noi però contiamo ancora che in Valle dell’Agno ci siano uomini e donne disposte a non accettare simili compromessi al ribasso, pronti quindi ad alzare la testa per opporsi ai diktat immigrazionisti e al buonismo imperante di coloro che nell’immigrazione intravedono nuove energie per la nazione quando nei fatti non è nient’altro che uno dei tasselli per accelerarne l’impoverimento culturale e identitario, sociale ed economico”.