“Verrà accolto nella pace dei giusti”. L’addio all’imprenditore Pierluigi Dalla Rovere

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La bara all'ingresso in duomo, ieri pomeriggio

Rose rosse sulla bara e centinaia di volti – parenti, amici, colleghi e tanti ex calciatori – a riempire la chiesa. Oggi in duomo a Thiene è stato dato l’estremo saluto a Pierluigi Dalla Rovere, imprenditore thienese mancato venerdì scorso. Dalla Rovere aveva 72 anni, si è spento dopo una malattia durata un anno.

Le esequie sono state celebrate da don Gianni Dalla Rovere, fratello dell’imprenditore, assieme ad altri sacerdoti. Nelle prime file del duomo, gremito fino in fondo, oltre ai famigliari di Dalla Rovere c’erano il sindaco di Thiene Giovanni Casarotto e l’assessore allo Sport Giampi Michelusi. In chiesa c’erano più di 500 persone. Don Gianni, parlando del fratello, ha ribadito il dettato evangelico: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra. Pierluigi era stato un tipo esplosivo, soprattutto da giovane. Aveva amato molto lo sport. Sono certo che verrà accolto nella pace dei giusti”.

L’imprenditore era noto in città soprattutto come ex presidente del Calcio Thiene, dalla stagione 1992/1993 all’inizio degli anni ‘2000. Nel 2001 la squadra era stata promossa nella categoria C2, traguardo storico, passando dal dilettantismo al professionismo. “Mio zio era una persona molto riservata, parlava pochissimo ma aveva un cuore grande – ricordava nei giorni scorsi Stefano Dalla Rovere, nipote di Pierluigi – ha fatto del bene sportivamente parlando per oltre dieci anni a Thiene, spinto dalla passione per lo sport e il bene dei giovani. Per lui il calcio era un veicolo per creare un ambiente sano: un modello di vita per i ragazzi dove sperimentare fatica e sacrificio”. Nel 1993, per il suo impegno sociale e lavorativo, Dalla Rovere venne anche insignito dell’onorificenza del Cavalierato, conferita dal Presidente della Repubblica.

“Era un personaggio legatissimo a Thiene – è il ricordo dell’assessore allo Sport Giampi Michelusi – ha speso per la città tante risorse e tempo. Lui e tutta la sua famiglia hanno dato lustro alla nostra città nel calcio a livello italiano. Mi ricordo che nel 2012 quando abbiamo rifondato il Thiene Pierluigi ci ha dato i trofei vinti dalla squadra nella sua centenaria storia, li aveva conservati tutti. Era un uomo altruista e lo ringraziamo per tutto quel che ha fatto”.