Offese il bimbo di colore al supermercato, viene condannata e risarcisce con 8mila euro

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Il tribunale di Vicenza

Ha consegnato 8mila euro in assegni circolari nell’aula di tribunale, tramite i suoi avvocati, alla famiglia del bambino di colore che aveva pesantemente offeso due anni fa, alla cassa del supermercato. Martedì mattina nel tribunale di Vicenza si è concluso il processo per odio razziale a carico di Maria Gobbi, 73 enne vicentina. La donna (non presente, era rappresentata dai legali) è stata condannata a due mesi e venti giorni di reclusione, oltre a ventimila euro di multa: la pena è stata sospesa, essendo lei incensurata.

“Dovrebbero bruciarvi tutti, e poi darvi in pasto agli squali”. Con queste parole, a maggio 2014, la donna si era rivolta a un bambino nero di dieci anni, alla cassa di un supermercato cittadino. La donna, senza nessun motivo apparente, aveva sfogato contro il piccolo tutta la sua rabbia, fino a farlo piangere disperatamente, per poi offendere anche il padre del bimbo, un ferroviere italiano in pensione sposato con una donna somala. Il pensionato in seguito, attraverso l’avvocato Michele Grigenti, aveva presentato contro Gobbi una denuncia-querela.

Il processo a carico di Gobbi è iniziato dopo che la procura ha sentito i vari testimoni, compresi i cassieri del supermercato, e ricostruito esattamente i contorni della vicenda. Verso la fine del 2016 Gobbi ha inviato una lettera di scuse alla famiglia e proposto un risarcimento pecuniario, per tentare di chiudere la vicenda. La famiglia ha accettato, ieri, contestualmente alla pronuncia della sentenza da parte dei giudici: con il risarcimento sul piano civile la vicenda è così chiusa (la multa da 20mila euro comminata dal giudice è invece sospesa, come il resto della pena). Parte della somma, hanno annunciato i genitori del bambino, verranno donati in beneficenza.