Elezioni in Romania, l’europeista Dan è il nuovo presidente


Il candidato indipendente Nicusor Dan, centrista europeista, al 95% dello spoglio dei voti è nuovo presidente della Romania. Al primo turno delle elezioni presidenziali, lo scorso 4 maggio, Simion si era affermato largamente con il 40,9%, rispetto al 20,9% andato a Dan. Simion in tarda serata ha riconosciuto la sconfitta e si congratula con il suo avversario.
In un breve intervento di fronte alla stampa Dan ha dichiarato: “Oggi ha vinto una comunità di romeni che desidera un cambiamento profondo della Romania. Che vuole istituzioni statali che funzionino, meno corruzione, più trasparenza. Una società del dialogo, non dell’odio”. L’ex matematico, divenuto attivista civico e poi amministratore locale, ha ringraziato gli elettori “per la fiducia e il senso di responsabilità dimostrato”, e ha invitato alla calma in attesa dei risultati finali ufficiali. Al centro dell’attenzione resta il voto della diaspora, che in questo secondo turno ha superato 1,6 milioni di votanti, segnando il più alto livello di partecipazione esterna nella storia della Romania democratica.
Il dato è ancora in fase di conteggio e verrà incluso nei risultati ufficiali, ma gli analisti fanno notare che la diaspora ha tradizionalmente premiato candidati riformisti e filo-europei, come lo stesso Dan. Di conseguenza, appare altamente improbabile che il voto estero possa ribaltare un vantaggio di quasi 10 punti percentuali.
Secondo i dati ufficiali provvisori, oltre 11,6 milioni di cittadini romeni hanno votato, portando la partecipazione al 64,7%, il livello più alto registrato in un’elezione presidenziale dal 2000. Un dato che testimonia quanto il voto sia stato percepito come cruciale da una popolazione spinta da visioni contrapposte del futuro: sovranismo e chiusura da una parte, apertura, stabilità e filoeuropeismo dall’altra.