Il femminicidio è reato punibile con l’ergastolo: ok unanime della Camera. Ma sul consenso è scontro

Il ddl sul femminicidio è legge. Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la Camera lo ha approvato all’unanimità introducendo di fatto nel codice penale, un nuovo reato autonomo, punibile con l’ergastolo per gli omicidi di donne motivati da discriminazione, odio o dinamiche di dominio. Il provvedimento che anche al Senato aveva incassato un via libera bipartisan questa estate aggiunge quindi nel codice penale il nuovo articolo 577-bis sul reato di femminicidio, con l’obiettivo di rafforzare gli strumenti di tutela contro la violenza di genere.

Il nuovo articolo 577-bis. Con la sua introduzione, il reato di femminicidio viene disciplinato come una specifica forma di omicidio quando la vittima è una donna e quando l’omicidio ha alla base ragioni discriminatorie o dinamiche di potere esercitate attraverso comportamenti di controllo o sopraffazione. La norma prevede espressamente la pena dell’ergastolo, tra le ipotesi più gravi previste dall’ordinamento. La definizione legislativa mira a riconoscere la natura strutturale della violenza contro le donne.

Il testo passato alla Camera conclude così un percorso iniziato durante l’estate, con l’approvazione del Senato grazie ad un consenso trasversale delle forze politiche. L’esame alla Camera ha confermato l’impianto originario del provvedimento e ha portato a casa un voto unanime, segno di un’ampia condivisione sulla necessità di intervenire con strumenti normativi più stringenti per contrastare gli omicidi di donne. Proprio la convergenza parlamentare ha permesso di accorciare i tempi dell’iter legislativo, rendendo la norma immediatamente applicabile appena sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale.

Frenata della maggioranza invece sul disegno di legge sulla violenza sessuale. Pomo della discordia è la norma che mette al centro il consenso e in mancanza del quale, qualsiasi atto verrebbe considerato stupro, aprendo le porte del carcere da 6 a 12 anni per chi compia atti sessuali senza consenso.

Salta il patto Meloni-Schlein. La maggioranza ha chiesto un supplemento di indagine sul ddl, facendolo così saltare dal calendario dell’aula e facendo slittare l’approvazione. Per protesta le opposizioni hanno abbandonato la commissione Giustizia del Senato.

Schlein: “Grave la resa dei conti elettorale sulla pelle delle donne”. Polemicamente la segretaria dem Elly Schlein, dopo l’approvazione definitiva sul ddl femminicidio ha dichiarato: “Auspico che Giorgia Meloni faccia rispettare gli accordi perché sarebbe grave una resa dei conti elettorale sulla pelle delle donne”, in riferimento alla vittoria del centro sinistra alle regionali in Campania e Puglia.