Acqua contaminata e assalto ai supermarket: le minoranze invocano la riunione urgente


Quattro consiglieri d’opposizione invocano la convocazione del Consiglio Comunale con carattere di urgenza ad Arzignano, dopo l’ordinanza del sindaco dell’altro giorno dove si vieta il consumo dell’acqua potabile. Un chiaro e prolungato disagio per la popolazione residente ad Arzignano e frazioni limitrofe e che coinvolge parte degli abitanti della vicina Montorso, serviti dalla medesima vasca di accumulo. Si tratta del sito di Poiaracca, dove mercoledì le analisi periodiche hanno rivelato la presenza di batteri nocivi per la salute, tra cui escherichia coli, enterococchi intestinali e batteri coliformi in parametri superiori alla norma. A certificarlo è il laboratorio analisi accredito dall’Ulss 8 Berica.
In cabina di regia del Comune si è presa la decisione di promulgare l’ordinanza, firmata dal sindaco Alessia Bevilacqua, mentre le minoranze dichiarano di aver atteso il “secondo giro” di analisi prima di inoltrare la richiesta di una seduta urgente. Dopo aver appreso la notizia, intanto, molte famiglie delle zone interessate dall’ordinanza hanno preso d’assalto i market per far scorta di bottiglie d’acqua.
Azioni e reazioni che, oltre ai disagi pratici, hanno suscitato anche una dibattito in seno alla gestione della cosa pubblica ad Arzignano. “Sono sorti in noi interrogativi, domande e perplessità – si legge nella nota alla stampa di Nicolò Sterle, con firmatari i colleghi consiglieri Diego Zaffari, Antonio De Sanctis ed Elena Dalla Benetta – ma il senso di responsabilità e di rispetto verso le istituzioni ci ha imposto di attendere l’evolversi della situazione prima di rilasciare qualsiasi dichiarazione. A poco più di 24 ore dall’ordinanza, apprendiamo che, a causa di analisi che riscontrano ancora la presenza dei batteri, questa situazione di disagio si protrarrà ancora. Alla luce di questo abbiamo presentato immediatamente una richiesta di convocazione di Consiglio Comunale straordinario”.
In sintesi, si chiede alla giunta comunale Bevilacqua di riferire il prima possibile e in modo puntuale sul problema, richiedendo la presenza personale qualificato di Acque del Chiampo e dell’Ulss 8. Puntualizzando alcuni punti, su cui si richiedono spiegazioni. “Noi consiglieri abbiamo appreso la notizia dai concittadini preoccupati che ci hanno contattato chiedendoci spiegazioni, avendo appreso dai soli social la notizia. Nessuna comunicazione ufficiale al Consiglio, doverosa in questi casi, ci era pervenuta e non abbiamo potuto fare altro che informarci a nostra volta via internet”.
Carica batterica nell’acquedotto anche a Montorso. Le regole su cosa è vietato (e cosa no)
All’interno il tema quello degli altoparlanti, causa di dibattito. “Pur trattandosi di una misura precauzionale, sarebbe stato opportuno predisporre una comunicazione istituzionale estesa ed efficace, che andasse oltre ai meri social e che si rendesse fruibile anche dalle fasce di cittadinanza che non utilizzano smartphone e computer, ad esempio il passaggio di un altoparlante per le vie cittadine. Secondo alcuni amministratori questa misura avrebbe allarmato i cittadini. Noi ci sentiamo di dire che invece avrebbe esteso la comunicazione a molte più persone rassicurandole, considerato che già i supermercati erano presi d’assalto dalla cittadinanza al fine di rifornirsi di acqua in bottiglia”.
Poi la bacchetta al sindaco sull’utilizzo dei social personali. “Infine, risulta inaccettabile – è il secondo punto esplicito – che l’aggiornamento sulla situazione al 7 agosto, l’estensione del monitoraggio della contaminazione di altre 24 ore e quindi la permanenza in vigore dell’ordinanza di divieto, ad ora, sia apparso ieri esclusivamente sulla pagina Facebook del sindaco Bevilacqua e non su siti e account istituzionali del Comune, rendendo la comunicazione risulta ancora più ridotta e circoscritta”.
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