Fronte Ovest Vicentino compatto contro il Covid, c’è anche Recoaro

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Gli esterni dell'ospedale San Lorenzo (foto da Google)

Da sabato scorso le nuove ordinanze dei sindaci dell’Ovest Vicentino – non tutti per la verità, vedi lista dei comuni aderenti – sono entrate in vigore, riproponendo le limitazioni già in corso di validità nelle tre settimane precedenti e, inoltre, confermando il “fronte comune” di lotta contro la seconda ondata di contagi. Ancora in pieno corso, e che sta mettendo a dura prova l’area nordorientale della provincia berica. Scongiurati i timori di un rialzo “eccessivo! dell’asticella, tanto da far parlare a lungo sulla stampa locale di “pericolo zona rossa“, in maniera del tutto inopportuna come ha sottolineato ad esempio Giancarlo Acerbi, alla guida del comune di Valdagno.

La principale novità, testo alla mano già in vigore da sabato prolungando fino a venerdì 4 dicembre il precedente documento, di fatto consiste nell’entrata di Recoaro Terme nel novero degli (ora) 8 comuni aderenti. Gli altri enti territoriali, come noto, corrispondono a Valdagno, Trissino, Castelgomberto, Brogliano, e Cornedo per l’area della vallata dell’Agno, Chiampo e Arzignano, popolose città colpite dalla furia del contagio con stessa veemenza.

Di giovedì scorso la conferenza allargata tra i rappresentanti dei comuni, la Regione Veneto rappresentata dall’assessore vicentino ala Sanità Manuela Lanzarin, i vertici dell’Ulss 8 Berica che hanno messo sul tavolo la fotografia “sanitaria” del territorio, con il successivo beneplacito del prefetto di Vicenza, che ha deliberato il nulla osta al documento concordato dopo aver racchiuso i “denominatori comuni” in una lista di punti. C’è stato tanto lavoro nel dietro le quinte per redigere un testo unico e univoco, partito dalla volontà condivisa di ergere una barriera contro le folate epidemiche ma nello stesso tempo allontanare lo “spettro” di restrizioni che potessero penalizzare ulteriormente alcune categorie economiche.

Tra le novità contenute nell’ordinanza in vigore, disponibili sui portali web istituzionali degli 8 paesi e città su cui sono in corso di validità, da segnalare l’obbligo di consumazione esclusivamente al tavolo per tutto l’orario di apertura di bar, gelaterie, pasticcerie, attività di ristorazione e assimilabili, senza distinzione di fascia oraria. La mascherina di protezione alle vie respiratorie va tassativamente indossata all’interno dei locali, salvo nel momento della consumazione di cibo o bevande. A venire toccato dalle restrizioni, stavolta, anche il vizio del fumo, da ora in poi vietato oltre che all’interno dei locali anche nei plateatici esterni. 

Tra i punti confermati si registrano la sospensione dei mercati settimanali con buona pace degli esercenti ambulanti, la chiusura di parchi pubblici e aree per il fitness anche all’aperto, il divieto di organizzare riunioni con più di 6 partecipanti (non conviventi) e, infine, lo stop alle attività sportive non ricomprese tra quelle “protette” dal Dcpm, vale a dire di interesse nazionale o professionistiche, tema su cui qualche associazione del territorio ha “ballato” sul filo del rasoio seguendo le indicazioni di federazioni e/o comitati che hanno spacciato attività di livello amatoriale come tornei di qualificazione ad eventi di portata nazionale. Mentre il numero di pazienti accolti nel polo dell’Ulss Berica di Valdagno, l’ospedale San Lorenzo, continua a crescere: altri 7 ricoverati domenica, raggiungendo quota 85 malati di coronavirus, per la stragrande maggioranza provenienti proprio dai comuni che hanno prolungato l’alleanza sanitaria.

Tante le raccomandazioni allegate alle disposizioni vincolanti, sulle quali vigilano le forze dell’ordine, tra le quali emerge la forte raccomandazione ai cittadini delle due vallate di evitare spostamenti non necessari, situazioni di affollamento e comportamenti che in generale possono costituire veicolo di diffusione di contagio. Un richiamo insomma, al celebre hashtag #iorestoacasa della scorsa primavera che in regime di lockdown andava tanto di moda, e che ora senza i crismi dell’obbligatorietà appare semidimenticato.