Identificati i responsabili di tre furti nelle scuole. Sono adolescenti di 15 e 16 anni

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Parte della refurtiva è stata recuperata in casa di uno dei quattro giovanissimi
  1. La banda di ladri di personal computer delle scuole era composta da quattro studenti, tutti minorenni con età compresa tra i 15 e 16 anni. Alcuni di loro di nazionalità straniera – marocchina e moldava – e altri italiani o, più nel dettaglio, vicentini. Trattandosi di minori ulteriori dati sensibili non vengono resi noti, si può solo confermare che tutti vivono nell’hinterland di Lonigo. Proprio negli istituti scolastici statali della cittadina leonicena erano stati commessi i blitz asportando 25 computer, un videoproiettore, cuffie stereo, microfoni, materiale scolastico di cancelleria e altro lasciando anche una “firma” vandalica sui muri.

I carabinieri di Lonigo hanno subito indirizzato le indagini verso una gang di ragazzetti del posto, chiudendo il cerchio intorno a loro e frenando i raid notturni ai danni delle scuole, avvenuti a partire dai primi di giugno. Nel dettaglio fu preso di mira per due volte l’Istituto Comprensivo Statale “Ridolfi” nella notte dell’11 giugno, in via della Vittoria (5 pc portatili rubati per un controvalore di circa 2 mila euro). Il giorno dopo una seconda incursione nell’edificio fu svuotata la cassa dei distributori automatici e prelevato materiale di cancelleria, imbrattando le pareti con scarabocchi a mezzo spray. Il terzo e ultimo episodio nel week end di fine giugno alla scuola primaria “San Giovanni Bosco”, quando il bottino tecnologico fu decisamente più importante: tra computer e altri dispositivi audiovisivi si è stimato in 10 mila euro il danno per l’ente scolastico.

Ieri mattina i carabinieri, sulla scorta degli esiti delle indagini ormai in fase conclusiva, hanno fatto irruzione nelle abitazioni dei giovanissimi sospettati ritrovando buona parte della refurtiva. In casa di uno di loro 16 i computer rinvenuti insieme al videoproiettore, una fortocamera e vari accessori. Il resto, probabilmente, era già stato “piazzato” attraverso la vendita on line oppure nella cerchia di amici, che ora rischiano l’accusa per ricettazione.

I quattro ragazzini ora etichettati come ladri sono stati denunciati al Tribunale per i Minori di Venezia. Nei prossimi mesi si conosceranno i provvedimenti assunti dai giudici minorili, intanto ai componenti della banda si troveranno di fronte a un bivio esistenziale: redimersi e rigare dritto, oppure proseguire in una carriera criminale prematura che costerà loro la disapprovazione sociale da parte della comunità in cui vivono e la libertà personale.