Articoli importati dalla Cina: oltre 400 sono irregolari. Un commesso con 10 grammi di droga

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Accertamenti della Guardia di Finanza vicentina (archivio)

Il blitz della Guardia di Finanza in un emporio di Alte Ceccato, nel comune di Montecchio Maggiore, ha permesso di rilevare uno stock di articoli in vendita di varia natura risultati irregolari nelle etichettature ma anche di “beccare” un commesso di 27 anni con un mix di cosiddette droghe leggere in suo possesso.

Gli uomini della tenenza locale di Arzignano puntavano a un controllo ordinario finalizzato alla prevenzione sui traffici illeciti di merce non a norma, imbattendosi “per caso” anche nella presenza di un giovane di nazionalità cinese che da subito si era dimostrato alquanto agitato nel corso dell’ispezione.

Il forte odore di cannabis proveniente da uno sgabuzzino del retro, infatti, non poteva non essere percepito dai militari che hanno infatti rinvenuto e sequestrato circa 10 grammi di marijuana e uno di hashish. Il dipendente del negozio gestito da connazionali ha dichiarato candidamente di essere il proprietario delle sostanze illecite e di farne uso esclusivamente personale. I finanzieri, quindi, hanno ritenuto corretto segnalare il nominativo al prefetto di Vicenza – senza quindi la denuncia -, sequestrando gli 11 grammi di droga “grezza” e 5 grinder utilizzati per sminuzzarla.

Detto quella questione individuale legata a Y.H. – queste le iniziali del giovani -, tornando al motivo principale della “visita” delle Fiamme Gialle sono stati 420 i prodotti di vario genere risultati non a norma all’interno della ditta “H&C”, con sede in via Dante Alighieri lungo la strada statale 11. Articoli descritti dopo il controllo dettagliato come “privi di idonea etichettatura riguardante il contenuto minimo di informazioni al consumatore in lingua italiana, la denominazione legale o merceologica del prodotto, l’eventuale presenza di materiali o sostanze che possono arrecare danno all’uomo, alle cose o all’ambiente, le istruzioni, le eventuali precauzioni e la destinazione d’uso”.

Le incongruenze ravvisate nella merce esposta sono costate per ora una sanzione da 1.032 euro a carico della titolare del negozio – una donna di 28 anni, R.C. le iniziali fornite – dopo la contestazione dell’illecito amministrativo che nella sua misura più “pesante” può arrivare fino a 25 mila euro in caso di recidive. Nel dettaglio il materiale prelevato dagli scaffali e portato via consiste in giocattoli, accessori vari e capi d’abbigliamento.