Bocconi tossici nelle contrade dell’Ossario: due cani avvelenati, allerta dell’Enpa

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Un cartello che segnala la presenza di pericoli per gli animali (archivio)

Sarebbero almeno quattro/cinque i casi di avvelenamento segnalati solo negli ultimi giorni, con vittime dei cani ospitati nelle contrade dell’Altopiano di Asiago nella zona al di sopra dell’Ossario militare. Due i cuccioli morti di recente, dopo terribili ore di agonia. I sintomi rilevati da medici veterinari e cliniche che si si occupano della salute degli animali convergono verso l’ipotesi dei bocconi avvelenati, in alcuni casi con il sospetto che qualcuno li abbia perfino gettati all’interno di cortili privati. A lanciare l’allarme la sezione altopianese di Enpa Asiago 7 Comuni, che raccomanda massima attenzione ai proprietari dei fidi amici a quattro zampe.

Alcuni cani intossicati sono stati portati nelle ultime due settimane in un centro veterinario specializzato dell’Altovicentino, dove stanno ricevendo le cure dopo le analisi del caso, come ci conferma il dottor Domenico Rigoni. Nessuno dei padroni avrebbe ritrovato finora delle “esche”: spesso si tratta polpette di carne contenenti topicidi o lumachicidi o altre sostanze potenzialmente letali, come avvenuto nei precedenti episodi di cronaca nel Vicentino. Nè durante le passeggiate nè all’interno dei cortili privati, ma è chiaro che la nutrita presenza di animali nelle aree boschive potrebbe aver fatto “sparire le prove” di impasti nocivi, forse destinati a predatori, ma è una sola delle ipotesi in ballo per spiegare tali atti di crudeltà.

L’ultimo cane soccorso in tempo sarebbe in via di guarigione, mentre ci sono poche speranze per la sorte di un esemplare selvatico che solitamente si aggirava tra le contrade Zocchi e Stellar, quelle prese di mira nel territorio di Asiago. Zone in cui periodicamente si ripresenta il medesimo problema: nel febbraio del 2016 e anche nello stesso mese del 2018, infatti, qualcuno gettò dei bocconi avvelenati, causando anche allora delle vittime fra gli animali domestici. Tra di loro ci fu il caso di un pastore belga, di nome Luna, utilizzato dalle squadre cinofile nel corso della bonifica dell’area montana.