Al S. Bortolo si spinge sull’…. Acceleratore per la radioterapia. Nuovo dispositivo da 2 milioni

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Un particolare del nuovo macchinario in funzione da ieri

Massimi livelli di efficacia, minimi effetti collaterali. Lo hanno illustrato ieri gli esperti chiamati alla presentazione del dispositivo ad alta tecnologia applicato alla radioterapia messo in funzione all’ospedale San Bortolo di Vicenza, il principale polo clinico dell’Ulss 8 Berica. Grazie al suo utilizzo, il fascio di radiazioni destinato a colpire le cellule malate sarà preciso al submillimetro, diminuendo la tossicità per il resto dell’organismo e aumentando quindi di conseguenza qualità e aspettative di vita dei pazienti. Inoltre, le sedute risultano più brevi rispetto al passato. In media ogni anno sono 1.500 i pazienti che si sottopongono a Vicenza a questo tipo di cure.

Si tratta di un’apparecchiatura del costo di 2 milioni di euro dotata di varie caratteristiche all’avanguardia in campo sanitario che garantiscono elevati standard nell’ambito delle cure delle masse tumorali. L’investimento è interamente coperto da fondi Pnrr. All’inaugurazione dell’Acceleratore Lineare della Radioterapia – questo il nome tecnico dl dispositivo – era presente ieri anche l’assessore regionale alla Sanità e ai Servizi Socio- Sanitari, la vicentina Manuela Lanzarin.

L’apparecchiatura in dotazione va a sostituire quelle precedente, che era stata installata nel 2005, garantendo l’efficacie dei progressi che in 18 anni ha fatto la scienza applicata alla medicina. “Oggi presentiamo un investimento di grande rilievo – sottolinea la dott.ssa Maria Giuseppina Bonavina, dg di Ulss 8 Berica -, non solo sul piano economico ma anche per l’impatto che avrà sulla qualità delle cure ai pazienti oncologici afferenti alla Radioterapia di Vicenza, che lo ricordiamo è struttura di riferimento per la popolazione in provincia. Si fornirà un livello qualitativo di assistenza ancora più elevato, rendendo il San Bortolo un ospedale a livello delle migliori realtà nazionali anche in questo ambito di specializzazione, estremamente delicato per la tipologia di pazienti e di patologie a cui è dedicato”.

Caratteristiche tecniche. Il nuovo Acceleratore consente l’impiego delle più avanzate tecniche di radioterapia ad alta conformazione: IMRT e V-MAT. Non solo, grazie ad uno specifico software in dotazione, è possibile eseguire anche trattamenti stereotassici, ovvero dirigere il fascio di radiazioni con estrema precisione, regolandolo su tutte le dimensioni grazie ad uno speciale lettino in grado di eseguire movimenti sui 6 assi e garantire una precisione del fascio submillimetrica. “Questo – spiega la dott.ssa Cristina Baiocchi, Direttore della Radioterapia di Vicenza – permette di somministrare ai pazienti dosi elevate di radiazioni con il massimo risparmio dei tessuti sani circostanti, dunque riusciamo a ottenere la massima efficacia nel controllo della malattia con la minima tossicità”.

Il simbolico taglio del nastro affidato a Manuela Lanzain, assessore veneto alla Sanità

Sempre per garantire la massima precisione del trattamento, il nuovo Acceleratore è dotato anche di un’altra tecnologia all’avanguardia, la Image-guided radiation therapy (IGRT), che consente di eseguire delle immagini di controllo in corso di trattamento, per verificare la corretta posizione del paziente e quindi dell’organo-bersaglio. Oltre all’Acceleratore l’Ulss 8 Berica ha acquistato il sistema Surface Guided Radiation Therapy (SGRT), che permette di controllare la posizione dei pazienti tramite sistemi ottici, monitorando la loro escursione respiratoria. Una tecnologia che consente, ad esempio, di minimizzare il rischio di danni al cuore nei casi di radioterapia per curare neoplasie alla mammella sinistra.

L’ambulatorio con l’Acceleratore Lineare

Da evidenziare, infine, che il nuovo Acceleratore si affianca ad altre due apparecchiature, una installata nell’aprile del 2020 e una risalente al 2011 ma aggiornata proprio lo scorso anno, rendendo così la Radioterapia di Vicenza una struttura all’avanguardia: “Con l’arrivo del nuovo Acceleratore – sottolinea la dott.ssa Baiocchi – la Radioterapia di Vicenza diventa una struttura in grado di eseguire le tecniche in questo momento più avanzate nel campo, potendo contare su apparecchiature tutte di ultima generazione. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare la Direzione per avere creduto nel progetto e tutto il personale del reparto
per l’impegno messo in campo in questi mesi”.