La Diocesi di Padova prega per don Giovanni Bellò dopo quasi 50 anni di sacerdozio

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Sullo sfondo la gradinata della chiesa di Solagna e nel riquadro il compianto don Giovanni

Un lutto che lega l’area di confine tra il Bassanese e il Trevigiano ma che desta anche le memorie di tanti fedeli dell’Altovicentino. La notizie della morte di un anziano sacerdote, don Giovanni Bellò, infatti, sta compiendo in queste ore velocemente decine di chilometri, ripercorrendo simbolicamente le tappe del suo servizio di fede e testimonianza in più comunità in provincia di Belluno, Treviso e Vicenza. Oltre che dell’impegno tra i ragazzi e i giovani, come insegnante di religione nelle scuole.

Originario di Solagna, il prelato in pensione si è spento ieri a 84 anni di età in una stanza d’ospedale al San Bassiano, proprio nella casa di famiglia del suo paese di nascita che aveva riabbracciato negli ultimi tempi, dove sarà salutato sabato mattina con il conforto della preghiera.

Don Giovanni avrebbe festeggiato i 50 anni di sacerdozio e quindi di servizio tra la gente il prossimo anno ma, le condizioni precarie di salute in cui versava negli ultimi mesi, non gli hanno permesso di raggiungere questo traguardo. Sin da da giovane prete di provincia, fu spesso con la valigia in mano nei primi anni di incarico, a partire dal suo ordinamento avvenuto nell’estate del 1962.

Prime esperienze a Valdobbiadene (Treviso) e Quero (Belluno), prima di conoscere altre montagne, quelle delle Altovicentino prima a Piovene Rocchette e poi a Carrè, dove i più “maturi” si ricorderanno ancora di quel giovanotto con l’abito talare che qui rimase per circa 6 anni in vesti di cooperatore parrocchiale, ai tempi meglio noto come cappellano. Anni importanti di esperienza e maturazione che gli permisero poi di essere investito della prima missione con l’incarico di parroco ritornando nelle “sue” valli a Primolano, sotto lo sguardo imponente del massiccio del Grappa in quella che oggi è la cittadina di Valbrenta.

Qui la lunga “tappa” del sacerdozio durata dal 1975 al 1991, a cui ne è seguita una ancora più longeva, poco più in là a Semonzo, frazione di Borso del Grappa, appena oltre il confine di provincia. Trasversale per molti anni l’attività di insegnamento nelle scuole, con un metodo improntato sullo stesso linguaggio dei giovani, lasciando loro un bel ricordo di sè come testimoniano i tanti messaggi sui social che si leggono in queste ore.

Le esequie saranno presiedute dal vescovo di Padova monsignor Claudio Cipolla nella chiesa parrocchiale dedicata a Santa Giustina a Solagna, sabato 20 marzo alle ore 10, mentre una veglia di preghiera è in programma venerdì sera alle 20. Il giorno del funerale il feretro sarà accompagnato sotto l’altare un’ora prima della cerimonia, per chi volesse rendergli omaggio nel rispetto delle misure anti diffusione del contagio. La salma, infine, sarà tumulata nel cimitero di Solagna.