Coronavirus, primo italiano contagiato

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Primo caso di positività al coronavirus da parte di un italiano. Si tratta di uno dei 56 italiani rientrati da Whuan che ieri è stato trasferito dalla Cecchignola all’ospedale Spallanzani di Roma. Intanto, la task force istituita dal ministero della Salute, e che si riunisce giornalmente per fare il punto sull’emergenza legata al coronavirus, è pronta a varare ulteriori misure di prevenzione sui cittadini di ritorno dalle aree a rischio.

Stanno invece tutti bene i 35 italiani, tra cui 25 membri dell’equipaggio, che si trovano sulla nave da crociera in quarantena nella baia di Yokohama, in Giappone. Sono 61 invece le persone risultate positive al virus a bordo della nave: la situazione, secondo quanto riferito dai passeggeri, è abbastanza tranquilla, anche se la gestione dell’emergenza si sta facendo complicata a causa delle migliaia di persone coinvolte nello stop alla nave imposto dalle autorità nipponiche. Intanto dopo la morte di Li Wenliang, il medico 34enne che per primo ha lanciato l’allarme sul coronavirus di Wuhan restando però inascoltato, le autorità cinesi hanno annunciato l’avvio di un’indagine.

La Commissione sanitaria nazionale cinese ha aggiornato a 636 il numero dei morti a causa del coronavirus, mentre i contagiati hanno superato la soglia dei 30mila. La provincia maggiormente colpita resta quella di Hubei, che ha registrato 69 nuove vittime nelle ultime 24 ore. Dei contagiati, 4.800 sono in gravi condizioni.

I voli tra Italia e Cina restano bloccati come ordinato dal ministro della Salute, Roberto Speranza. A chiarirlo è la task force sul coronavirus, che ribatte così a un annuncio di Pechino sulla disponibilità italiana a riaprire alcune tratte aeree con il Paese asiatico, Il gruppo di intervento, riunitosi al ministero, fa sapere anche che continuerà a lavorare per implementare le misure già attivate nelle ultime settimane.

In una telefonata con il presidente americano Trump, il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto agli Stati Uniti di rispondere “ragionevolmente” all’emergenza coronavirus: il tycoon ha risposto, secondo la Casa Bianca, di essere certo che la Cina riuscirà a battere la malattia, dicendo di avere fiducia nella forza e nella resilienza della Cina nel combattere l’epidemia del nuovo coronavirus.