India, aereo con 242 passeggeri si schianta contro un ostello: nessun italiano coinvolto


Una tragedia aerea si è consumata nei cieli della città indiana di Ahmedabad. Un aereo di linea della compagnia Air India diretto in Inghilterra è precipitato cinque minuti dopo il decollo. A bordo 242 persone (tra cui 2 piloti e 10 assistenti di volo). Secondo il capo della polizia locale, non ci sarebbe alcun superstite del volo e ci sarebbero vittime anche a terra, visto che il Boeing 787 Dreamliner, diretto a Londra Gatwick, si è schiantato su un ostello per medici all’interno di una zona residenziale.
Secondo la Farnesina non ci sono italiani coinvolti. “Abbiamo fatto dei riscontri, non risultano esserci italiani nella lista dei passeggeri e anche di iscritti all’aereo e quelli iscritti a viaggiare sicuri sono stati tutti contattati – ha detto Tajani. Un italiano che abita vicino all’aeroporto ha visto l’incidente e sta bene e quindi non ci risultano essere italiani”, ha confermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Il cordoglio della Meloni: “Profondamente addolorata per il tragico disastro aereo avvenuto ad Ahmedabad – ha scritto sui social la premier-. A nome del governo italiano e mio personale, esprimo le più sincere condoglianze alle famiglie delle vittime e la nostra piena solidarietà al popolo indiano in questo momento di grande dolore”.
Modi: “Tragedia aereo straziante, sconvolti e rattristati”. Su X il premier indiano, Narendra Modi ha scritto: “La tragedia di Ahmedabad ci ha sconvolti e rattristati. È straziante e non ci sono parole per descriverlo. In questo momento triste, il mio pensiero va a tutte le persone colpite. Sono in contatto con i ministri e le autorità che stanno lavorando per assistere le persone colpite”.
Il cordoglio del premier britannico Starmer e dei Reali: “Le scene che emergono dell’aereo precipitato nella città indiana di Ahmedabad con tanti cittadini britannici a bordo sono devastanti – ha detto -. Vengo aggiornato sugli sviluppi della situazione costantemente e i miei pensieri vanno ai passeggeri e alle loro famiglie in momenti di profonda angoscia”. Anche Re Carlo III e la regina Camilla si dicono “disperatamente scioccati” di fronte all’incidente aereo avvenuto oggi in India.
Boeing: “Stiamo indagando”. Il colosso aeronautico Usa, non nuovo a disastri aerei, non si sbilancia: “Siamo al corrente delle notizie iniziali e stiamo lavorando per raccogliere più informazioni”, quindi ha aggiunto: “Pronti ad aiutare l’India”.
Le indagini su quanto accaduto. Le autorità hanno avviato un’indagine per chiarire le dinamiche del disastro e individuare eventuali responsabilità. Dalle prime immagine a disposizione degli inquirenti si fanno largo ipotesi inquietanti. L’aereo ha perso quota pochi minuti dopo essersi alzato da terra. Il decollo poi pare anomalo a causa dell’uso ridotto della pista e della configurazione errata dei flap. I flap sono dispositivi mobili posti sul bordo posteriore delle ali, progettati per aumentare la portanza a basse velocità. L’uso scorretto di questi dispositivi potrebbe aver causato una portanza insufficiente, costringendo il comandante a gestire una situazione critica sin dai primi secondi del volo.
Usati 1.700 metri di pista, quando ne servivano 3.000. Un altro elemento che fa riflettere è che è stata usata per il decollo, poco più della metà della pista. Un Boeing 787 Dreamliner a pieno carico, come quello coinvolto nell’incidente e destinato a un volo intercontinentale (in questo caso verso Londra), può raggiungere il peso di 227 tonnellate e necessita di una pista di decollo di almeno 2.800–3.000 metri. La pista 23 dell’aeroporto di Ahmedabad misura circa 3.505 metri, ma secondo i video a disposizione delle autorità, l’aereo avrebbe iniziato la corsa da circa metà, ossia poco più di 1.700 metri: una distanza decisamente insufficiente per un decollo sicuro in quelle condizioni.