Russia, Navalny dopo la nuova condanna: “Vogliono spaventarvi. Putin non deve raggiungere il suo obiettivo”

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Ha scatenato lo sdegno internazionale la condanna in Russia a 19 anni di Aleksey Navalny. Il principale oppositore di Vladimir Putin è stato processato per “estremismo”, in quello che appare chiaramente come un atto di matrice politica. Il movimento politico di Navalny è stato in precedenza messo fuori legge e dichiarato “estremista” dalle autorità guidate da Putin. Per l’Unione Europea si tratta di un “verdetto inaccettabile” ed è subito stato chiesto il suo rilascio.

Navalny nel gennaio del 2021, non aveva fatto neanche in tempo a rimettere piede in Russia che fu subito arrestato di rientro da Berlino, dove era stato ricoverato e curato per un avvelenamento per il quale sono sospettati proprio i servizi segreti russi. L’Unione europea: “Verdetto inaccettabile, sia rilasciato”.

La condanna prevede una detenzione in un carcere di massima sicurezza, con un regime ancora più restrittivo rispetto a quello attuale. Il processo si è tenuto nella colonia penale di Vladimir, dove il 47enne sta già scontando una pena di oltre 11 anni di carcere per frode e altri presunti crimini, classificato come un pericoloso criminale. Per Navalny si tratta della terza condanna, la più lunga fino a questo momento.

Navalny dopo la condanna ha invitato i russi a resistere: “Vogliono spaventare voi, non me, e privarvi della volontà di resistere. Vi stanno costringendo a consegnare la vostra Russia senza combattere a una banda di traditori, ladri e furfanti che si sono impadroniti del potere. Putin non deve raggiungere il suo obiettivo” ha detto Navalny.

Le reazioni internazionali. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel via social ha condannato la decisione: “L’ultimo verdetto dell’ennesimo processo farsa contro Aleksey Navalny è inaccettabile. Questa condanna arbitraria è la risposta al suo coraggio di parlare criticamente contro il regime di Cremlino. Ribadisco l’appello dell’Ue per il rilascio immediato e incondizionato”.

Condanna anche dagli Usa. “È una conclusione ingiusta a un processo ingiusto”, ha affermato il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller.

Berlino: “Palese ingiustizia di Mosca”. E’ netta la posizione del ministro degli Esteri Annalena Baerbock: “Che l’arbitrario sistema giudiziario russo rinchiuda Navalny per altri 19 anni è una palese ingiustizia. Putin non teme nulla di più che l’opporsi alla guerra e alla corruzione in favore della democrazia, anche se avviene dalla cella di una prigione”. Il Cremlino, aggiunge Baerbock, in questo modo non metterà comunque “a tacere le voci critiche”.