Trump valuta la fine dello Ius Soli

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Il presidente statunitense Donald Trump rilancia la battaglia sulla “purezza” dell’America con tre interventi che fanno discutere: meno garanzie per i bambini immigrati illegalmente, niente vaccino per l’influenza e l’attacco a uno dei capisaldi degli Stati Uniti: lo ius soli.

L’amministrazione americana ha messo a punto una nuova legge che autorizza la detenzione a tempo indeterminato delle famiglie di migranti con bambini che attraversano illegalmente il confine. Il provvedimento, svelato dal ministro ad interim alla Sicurezza interna, Kevin McAleenan: “Entrare con la famiglia equivale a un biglietto d’ingresso libero per gli Stati Uniti. Il bambino è il biglietto, il passaporto” ha spiegato il ministro. Finora le famiglie restavano nei centri di detenzione non oltre venti giorni nel caso i minori non fossero stati ospitati in strutture riconosciute dal governo ma l’emergenza ha esaurito i posti a disposizione.

In Texas ad esempio non c’è più disponibilità ad accogliere i minori. Trump vuole togliere questo limite temporale per scoraggiare famiglie intere ad attraversare il confine. Allo stesso tempo una norma prevede di autorizzare qualsiasi struttura a ospitare i bambini, senza considerare gli standard dei servizi e del personale. La legge, per entrare in vigore, deve essere approvata da un giudice federale.

La linea dura sui bambini immigrati non finisce qui:  il Servizio per la sicurezza dei confini ha annunciato che il governo Usa non vaccinerà contro l’influenza i bambini detenuti nei centri al confine con il Messico. Ma resta da capire che comportamento verrà adottato nel caso in cui la permanenza diventerà a tempo indeterminato.
Il presidente Trump vuole anche abbattere un altro storico istituto americano: lo ius soli, il diritto alla cittadinanza per chi nasce negli Stati Uniti ed è figlio di immigrati illegali. Lo Ius Soli fa parte del 14° Emendamento della Costituzione ed è considerato uno dei principi-cardine per gli americani. “Stiamo valutando seriamente di toglierlo – ha spiegato il presidente, parlando ai giornalisti – questo diritto è una cosa ridicola“.