Militare italiano in manette per aver venduto documenti ‘classificati’ all’Esercito Russo

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Sembra una storia uscita da un romanzo di Ian Fleming, oppure un report scritto durante la Guerra Fredda. Eppure è stretta attualità. Un militare italiano, un ufficiale della Marina, è stato arrestato per aver ceduto, ma sarebbe meglio dire venduto, dei documenti “classificati” ad un ufficiale dell’esercito russo. Le manette le hanno fatte scattare i Carabinieri del Ros, che si sono presentati ad un incontro clandestino tra i due.

Per l’ufficiale italiano e per quello russo sono ipotizzati gravi reati che sono attinenti allo spionaggio, al traffico internazionale di documenti classificati ed alla sicurezza dello Stato. Il prezzo dello scambio? 5mila euro, stando a quanto rilevano le prime indagini. Intanto la procura militare ha aperto formalmente un’inchiesta che prevede due ipotesi di reato: rivelazione di segreti militari e procacciamento di notizie segrete, a scopo di spionaggio. Il militare italiano, se trovato colpevole, rischia fino a 25 anni di carcere.

Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Il Ministro degli Esteri Di Maio ha scritto su Facebook: “In occasione della convocazione al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale dell’ambasciatore russo in Italia, abbiamo trasmesso a quest’ultimo la ferma protesta del governo italiano e notificato l’immediata espulsione dei due funzionari russi coinvolti in questa gravissima vicenda. Ringrazio la nostra intelligence e tutti gli apparati dello Stato che ogni giorno lavorano per la sicurezza del nostro Paese”.

Mosca non è rimasta a guardare: “Ci dispiace per l’espulsione da Roma di due dipendenti dell’ambasciata russa. Stiamo approfondendo le circostanze di questa decisione. Faremo un ulteriore annuncio sui nostri possibili passi in relazione a questa misura, che non corrisponde al livello delle relazioni bilaterali”. Così l’ambasciatore russo a Roma, mentre il vice presidente della Commissione della Duma per gli Affari internazionali, Alexiei Cepa, ha detto all’agenzia Interfax che Mosca dovrà rispondere in modo simmetrico.