Marigliano, tenta il suicidio il professore che aveva augurato la morte alla figlia della premier Meloni

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Ha tentato di togliersi la vita ingerendo un forte quantitativo di medicinali il docente di tedesco di un istituto superiore di Marigliano, autore del post in cui augurava alla figlia della premier, Giorgia Meloni, di fare la fine della ragazza vittima di femminicidio ad Afragola, riferendosi alla 14enne Martina Carbonaro, uccisa dall’ex fidanzato Alessio Tucci. Il caso di Stefano Addeo era presto diventato un caso politico, suscitando forte clamore e indignazione.

Dopo il post, le scuse. Ma l’uomo – diventato nel frattempo bersaglio dei sostenitori della premier Meloni ricevendo insulti e minacce di morte – non ha retto il peso e ha provato a togliersi la vita. Ieri (2 giugno) è stato ricoverato in codice rosso in ospedale a Nola, ma secondo quanto si apprende non sarebbe in pericolo di vita. Prima di ingerire una forte dose di medicinali ha avvertito la dirigente scolastica dell’istituto dove insegna la quale ha subito avvertito i carabinieri che sono accorsi nell’abitazione del professore.

La premier in prima persona aveva commentato con sconcerto il messaggio del docente: “Questo non è scontro politico. Non è nemmeno rabbia. È qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore. Ed è contro questo clima violento che la politica, tutta, dovrebbe sapersi unire. Perché esistono confini che non devono essere superati mai. E difenderli è una responsabilità che va oltre ogni appartenenza”, ha scritto Meloni. Ora Addeo – se non rischia la vita – rischia il posto di lavoro.