Omicidio Ciatti, condannato il ceceno che uccise Niccolò: fu omicidio volontario

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Rassoul Bissoultanov, il cittadino ceceno che partecipò al pestaggio del 22enne Niccolò Ciatti nell’agosto del 2017 a Lloret de Mar, è stato condannato per omicidio volontario. A stabilirlo è stato il tribunale spagnolo di Girona secondo cui il calcio che il ceceno ha sferrato al ragazzo toscano lo voleva uccidere. Assolto, invece, l’amico di Bissoultanov, Movsar Magomadov che secondo l’accusa aveva preso parte attiva al pestaggio.

Come spiegato dal legale della famiglia, Agnese Usai, sarà ora il giudice, in un secondo momento, a stabilire l’entità della pena per Bissoultanov. L’accusa ha chiesto 24 anni di condanna e nove di libertà vigilata avanzata. Il ceceno dopo l’omicidio di Niccolò Ciatti venne arrestato in Germania, su mandato di cattura internazionale, ed estradato in Italia. Nel dicembre scorso la Corte d’assise di Roma lo aveva scarcerato e Bissoultanov successivamente si è costituito in Spagna. Gli altri protagonisti di quella orribile notte, erano due e sempre ceceni: vennero rilasciati subito, mentre solamente Bissoultanov rimase in carcere da dove uscì alla scadenza dei termini di carcerazione preventiva.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti Bissolultanov, esperto di arti marziali, in particolare della lotta chiamata Mma, la notte tra l’11 e il 12 agosto del 2017 mentre si trovava sulla pista da ballo della discoteca St Trop, insieme a due connazionali, improvvisamente prese di mira Niccolò Ciatti, che stava trascorrendo con i suoi amici l’ultima serata della vacanza in Spagna. Iniziò così il pestaggio mortale. Bissoultanov sferrò un violentissimo calcio alla testa di Niccolò, che non si rialzò più, morendo in ospedale alcune ore dopo.