Omicidio Sacchi: per il gip la versione di Anastasiya è inverosimile

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Si aggiungono nuovi dettagli all’inchiesta sull‘omicidio di Luca Sacchi, il 24enne freddato davanti a un pub in zona Colli Albani a Roma la sera del 23 ottobre. E mentre si aggrava la posizione di uno degli indagati, la versione dei fatti raccontata da Anastasiya Kylemnyk, findanzata della vittima, risulta sempre più inattendibile.

Il gip di Roma Costantino Del Robbio giudica infatti “lacunose, inverosimili e in più punti scarsamente plausibili” le dichiarazioni di Anastasiya nel provvedimento con cui ha respinto una istanza di revoca della misura dell’obbligo di firma presentata dal difensore al termine dell’interrogatorio di garanzia svolto il 4 dicembre scorso. Per il gip la ragazza è “soggetto interessato e non obbligato a rispondere dicendo la verità” e, per questo, non si giustifica una revoca della misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, come chiesto dal difensore della giovane. Secondo il giudice, le dichiarazioni di Anastasia “appaiono del tutto inidonee a scalfire il quadro indiziario e cautelare” che “resta grave”.

Il gip di Roma ha notificato intanto un provvedimento di custodia cautelare in carcere per Armando De Propris, il padre di Marcello, ovvero il giovane di San Basilio che ha dato l’arma a Valerio Del Grosso, autore materiale dello sparo. All’uomo, già in carcere per possesso di droga, i pm contestano la detenzione illegale della pistola calibro 38, mai trovata, utilizzata da Del Grosso. Per il gip “l’ipotesi investigativa è che l’arma fornita da Marcello De Propris a Del Grosso sia stata data al primo dal padre”.

Ed è stata fissata per lunedì 16 dicembre l’udienza del tribunale del Riesame dopo le istanze presentate da alcuni indagati nella vicenda di Luca Sacchi. A ricorrere al tribunale della Libertà, tra gli altri, anche i difensori di Anastasiya, la fidanzata di Sacchi accusata di tentato acquisto di sostanze stupefacenti, e Giovanni Princi, l’amico di Luca che secondo l’accusa quella sera gestì la trattativa con i pusher di San Basilio.