Open Arms, la Procura acquisisce documenti dalla Guardia costiera

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La polizia sentirà il responsabile medico di Lampedusa Francesco Cascio per chiarire le condizioni dei 13 migranti fatti sbarcare dalla Open Arms per motivi di salute. Il medico, che non si trova sull’isola, sarà ascoltato al più presto ma per il momento ha sostenuto, in base a quanto refertato dal suo staff, che i 13 erano in buone condizioni salvo uno che aveva contratto un’otite. Il dottor Cascio sottolinea: “Mi fido dei miei, i referti sono chiari”.

La Procura di Agrigento ha intanto acquisito dei documenti, relativi all’Open Arms, dalla Guardia costiera. Tra gli incartamenti che sono, adesso, al vaglio del procuratore aggiunto Salvatore Vella, anche la comunicazione con cui il centro di ricerca e soccorso di Roma scrive, chiedendo una risposta urgente, al ministero dell’Interno sostenendo che “non vi sono impedimenti di sorta” allo sbarco.

Al momento la Procura di Agrigento è al lavoro su diversi fronti. Si stanno infatti valutando i documenti ricevuti e, nelle prossime ore, non è escluso che si possa procedere ad una ispezione sulla Open Arms. Oltre al fascicolo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ieri è stata aperta, dopo la denuncia dei legali della Ong spagnola, anche un’inchiesta a carico di ignoti per sequestro di persona. Sulla Open Arms sono ancora presenti 130 migranti dopo che tra giovedì e ieri ne sono fatti sbarcare 13 per le difficili condizioni di salute. Ma proprio lo stato delle persone a bordo ha aperto un nuovo fronte polemico. Per i medici dello staff del Cisom le condizioni igienico-sanitarie sono pessime, con i naufraghi che vivono ammassati gli uni sugli altri, senza possibilità di deambulare, e con solo due bagni chimici.

Non abbassa i toni intanto Matteo Salvini. “In 16 giorni sareste già tranquillamente arrivati a casa vostra in Spagna. Quella delle Ong è una battaglia politica, non certo umanitaria, giocata sulla pelle degli immigrati. Vergogna. Io non mollo”, ha scritto infatti il ministro dell’Interno su Facebook.