Scuola, Cts: si alla mascherina per gli studenti. Miozzo: “Imperativo riaprire”

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Tra nodi ancora irrisolti, regole stringenti, distanziamenti e qualche eccezione, la scuola si appresta a ripartire dal 14 settembre. L’imperativo rimane sempre lo stesso: “Dobbiamo aprire le scuola. E’ un dovere del nostro Paese”. A ricordarlo oggi è Agostino Miozzi, coordinatore del Comitato tecnico-scientifico che supporta il Dipartimento della Protezione Civile durante l’emergenza coronavirus.

“È evidente che questo dovere si deve confrontare con una situazione instabile, incerta e insicura – aggiunge l’esperto intervistato da Sky Tg24 – e con dei dati che stanno evolvendo in maniera per certi aspetti preoccupante ma anche con degli elementi di consapevolezza perché abbiamo raggiunto un buon livello di controllo della malattia nel nostro Paese e un’eccellente capacità di intervento rapido in situazione di emergenza laddove si verificano dei focolai”. Per raggiungere l’obiettivo e arrivare in sicurezza alla data della riapertura delle scuole, spiega, “dobbiamo fare in modo che da oggi al 14 settembre i nostri comportamenti e i comportamenti dei nostri giovani siano virtuosi.

Tra le regole più controverse e contestate ci sono quelle riguardanti l’uso della mascherina. Su cui, comunque, rimane qualche dubbio. A partire dalla necessità di indossarle in determinati contesti. Miozzo ribadisce che i ragazzi e le ragazze al di sopra dei sei anni dovranno usare la mascherina.

Ma “ci saranno delle condizioni particolari, come ad esempio l’uso o non uso della mascherina per una ragazzo o una ragazza non utente, per un bambino o una bambina con delle difficoltà neurologiche o psicologiche oppure durante l’interrogazione”. Niente mascherine durante l’interrogazione, dunque: in quel momento sarà possibile toglierla.

E sull’ipotesi di mettere in quarantena una classe o un intero istituto in caso di studenti positivi il coordinatore del Cts chiarisce: “E’ sicuro che ci saranno dei casi nelle scuole. Se si dovesse verificare un caso non vorrà dire chiudere le scuole, vorrà dire esaminare il contesto di volta in volta e, se necessario, mettere in quarantena una classe o l’intera scuola: questo sarà discusso di volta in volta con le autorità sanitarie locali“.

Comincerà intanto tra il 7 e l’8 settembre la distribuzione dei nuovi banchi monoposto nelle scuole che li hanno richiesti nelle varie regioni, in vista del ritorno in classe con le disposizioni anti-Covid. Entro la fine del mese di ottobre si completerà la consegna dei banchi, prodotti dalle imprese vincitrici del bando indetto dal commissario per l’Emergenza.