Vaccini. 30mila i bambini non in regola. In dubbio l’ammissione a scuola

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Vaccini (foto d'archivio)
È ancora caos per i bambini che finora non si sono messi in regola con le vaccinazioni, previste secondo la legge. I numeri sono alti: i bimbi sotto i sei anni che, alla scadenza del 10 marzo, potrebbero non essere in regola con la documentazione per le vaccinazioni, sarebbero infatti addirittura 30mila. A sostenerlo è il past president della Società italiana di Igiene, Carlo Signorelli. Il problema è che una volta scaduto il termine (prorogato a lunedì 12 marzo) per la presentazione dei certificati vaccinali, non è chiaro che cosa accadrà a chi non è in regola. Sebbene la legge preveda l’esclusione da nidi e materne, infatti, tempi e modi sono regolati dalle regioni, ognuna delle quali lunedì si comporterà in modo diverso.

“Al momento numeri certi non ce ne sono – sottolinea l’esperto – l’unica base di partenza sono i 120mila in arretrato nelle coorti 2011-2015, calcolati dal Ministero della Salute quando è stata approvata la legge”. Di questi, circa un terzo “era già stato recuperato a ottobre 2017, e si può stimare che ancora circa 30mila non siano in regola”, ma i “conti si potranno fare solo a giugno”, visto che in molte regioni c’è la possibilità di proroghe per la presenza dell’anagrafe vaccinale.

La stima della Società di Igiene è comunque dello stesso ordine di grandezza di alcuni dati provvisori forniti dalle Regioni, secondo cui ad esempio in Piemonte sono circa 1.200 i bimbi a rischio, e nella sola città di Milano ce ne sono circa 40. Per Signorelli, ad ogni modo, “la sensazione è che ci sia stato un bel recupero, l’obbligo ha agito sia sui genitori esitanti sia sulle strutture, che si sono trovate per effetto della legge sull’obbligo e del nuovo piano vaccinale a dover fare il doppio delle vaccinazioni rispetto al passato. I disservizi che si sono riscontrati sono stati minimi rispetto al carico a cui sono stati chiamati i centri vaccinali, che in quasi tutti i casi sono riusciti a far fronte alla domanda pur non avendo risorse aggiuntive”.