Xylella: la Corte europea condanna l’Italia

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La Corte di giustizia europea, accogliendo il ricorso della Commissione Ue sulla mancata applicazione delle misure obbligatorie per evitare la diffusione del batterio che provoca il disseccamento degli ulivi, ha condannato l’Italia. Il nostro Paese è accusato di non aver applicato le misure obbligatorie Ue per impedire il diffondersi del batterio vegetale da quarantena xylella fastidiosa, responsabile del disseccamento rapido degli ulivi in Puglia.

Si tratta di una condanna per primo inadempimento, che prevede solo il pagamento delle spese processuali. La sentenza conclude la prima fase di una procedura di infrazione che risale al 2015. Le misure di eradicazione europee prevedono azioni di diversa intensità secondo aree delimitate.  Nel 2016 la Corte aveva già dichiarato la validità, sotto il profilo del diritto dell’Unione, di tali misure di eradicazione.

Il batterio della xylella è un patogeno da quarantena che può colonizzare oltre 500 specie di piante diverse. E’ nota agli esperti per i danni da centinaia di milioni che provoca ogni anno nei vigneti della California e negli agrumeti del Sud America. E’ stata segnalata la prima volta in Europa nel 2013 in Puglia, dove è l’agente principale della sindrome del disseccamento rapido dell’olivo.