Auto elettriche cinesi, l’Ue aumenta i dazi

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Se il dialogo tra le autorità europee e quelle di Pechino non andrà a buon fine a partire dal 4 luglio ci sarà un aumento dei dazi sulle importazioni di auto elettriche dalla Cina, per un valore tra il 17,4% e il 38,1%. La Commissione ha provvisoriamente confermato l’ipotesi di pratiche commerciali sleali, esaminato le probabili conseguenze e l’impatto delle misure su importatori, utenti e consumatori di auto elettriche nell’Ue, contattando anche le autorità cinesi per cercare di trovare una soluzione compatibile con gli standard del Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio.

L’associazione dei produttori europei di auto dichiara: “Serve una solida strategia industriale per l’elettromobilità. Il commercio libero ed equo è essenziale per creare un’industria automobilistica europea competitiva a livello globale, mentre una sana concorrenza guida l’innovazione e la scelta per i consumatori, ma è solo una parte importante del puzzle della competitività globale”.


Soddisfazione dell’Italia.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso durante il suo intervento all’assemblea di Confcommercio dice: “Servono misure commerciali che tutelino il mercato europeo dalla concorrenza sleale. Quindi saluto con soddisfazione l’annuncio che la Commissione – guarda caso dopo il voto europeo – sull’introduzione di dazi sull’ingresso di auto elettriche cinesi in Europa per tutelare la produzione europea, nella piena consapevolezza che abbiamo anche noi la possibilità di riaffermare l’Italia, con l’industria automobilistica italiana come uno dei settori trainanti dello sviluppo industriale del nostro Paese a cui non vogliamo rinunciare assolutamente”.

Prudenza della Germania. “I veicoli devono diventare più economici attraverso una maggiore concorrenza, mercati aperti e condizioni di localizzazione significativamente migliori nell’Ue, non attraverso guerre commerciali e preclusioni di mercato” scrive su X il ministro dei trasporti tedesco Volker Wissing. Successivamente però la cancelleria sembra aprire alla possibilità di un confronto: “Dal nostro punto di vista, sarebbe molto auspicabile raggiungere una soluzione amichevole. Non abbiamo bisogno di ulteriori ostacoli commerciali, dobbiamo facilitare il commercio globale. Allo stesso tempo, però, deve rimanere e diventare equo” ha detto il portavoce del governo tedesco, Steffen Hebestreit.

La dura reazione di Pechino: “L’Ue ha ignorato i fatti e le regole del Wto, le ripetute forti obiezioni cinesi, gli appelli e la dissuasione di governi e industrie di diversi Stati europei” tuona il ministero del Commercio di Pechino, definendo le conclusioni europee prive di fondamento fattuale e giuridico che ignorano il fatto oggettivo che i vantaggi della Cina nei veicoli elettrici derivano dalla concorrenza aperta. “La Cina esorta l’Ue a correggere immediatamente le sue pratiche sbagliate, riservandosi di adottare in modo risoluto tutte le misure necessarie a tutela delle aziende cinesi”.