Giovanni Tria nega una manovra correttiva e conferma la solidità delle banche italiane

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L’Italia non cresce, ma una manovra correttiva non ci sarà, “nessuno ce la chiede. Non abbiamo spazio per una legge di bilancio espansiva, ma certamente non si possono fare manovre restrittive”, dice il ministro dell’Economia Giovanni Tria intervenendo al Festival dell’economia civile a Firenze. Il sistema bancario italiano “è uno dei più sani d’Europa e forse del mondo”.

Secondo il titolare dell’Economia: “si è fermato il motore dell’Europa, la Germania, e la parte produttiva dell’Italia legata al manifatturiero della Germania”. La fase della globalizzazione che stiamo vivendo è “caratterizzata dalla iperconnettività, che ha portato alla polarizzazione della crescita e all’aumento delle disuguaglianze economiche. L’impatto di una crescita così squilibrata si ha nei Paesi, non c’è stabilità finanziaria senza stabilità sociale”.

Poi sulle banche, Tria ha ribadito: “attaccare il sistema del credito italiano, mettere in dubbio la sua solidità ma anche la sua resilienza e porre un sospetto su questo, significa avallare una delle campagne europee che ci stanno attaccando e mettendo in difficoltà”. Una condotta che contribuisce a “minare l’interesse nazionale, nel momento in cui stiamo negoziando come arrivare all’unione bancaria”.

Sempre secondo il ministro, il “rallentamento della crescita in Europa”, è dovuto al fatto che “si è fermato il motore, la Germania”, e quindi “si è fermata anche la parte più produttiva dell’Italia, quella del manifatturiero che esporta”.

Una scossa al torpore della nostra economia potrebbe arrivare dopo l’approvazione dei decreti sblocca-cantieri e dalle misure necessarie per contrastare la stagnazione. “Spero anche prima del Documento di economia e finanza”, si augura Tria.