Covid, rischio assembramenti nel weekend: appello alla responsabilità di sindaci e AGe

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Un appello alla responsabilità di ciascuno, con lo sguardo ai numeri dell’epidemia da Covid-19 di nuovo  in crescita, un altro alle varianti e il pensiero rivolto alla bella stagione che invita a uscire e ritrovarsi. A lanciare l’appello sono stati i sindaci del dell’Alto Vicentino – rappresentati da quelli di Schio e Thiene e dal presidente del Comitato dei sindaci del Distretto 2 – e l’Associazione Genitori di Schio.

“In questo periodo più che mai sentiamo necessità di fare fronte comune – spiega Roberto Santacaterina dell’A.Ge. – per ribadire l’importanza del rispetto delle regole e dei principi di buon senso che l’emergenza pandemica e la diffusione del contagio impongono. Nonostante gli appelli assistiamo ad assembramenti in alcune vie e piazze dei nostri centri cittadini e nei bar che, nelle ore dello spritz e della passeggiata pomeridiana, si popolano di avventori non sempre rispettosi delle regole del distanziamento, del consumo rigoroso ai tavoli o dell’utilizzo della mascherina in tutti quei momenti in cui non si consumano cibi o bevande. In cima alla lista delle nostre priorità c’è l’obiettivo di continuare a mandare i nostri figli a scuola, in presenza e in sicurezza. C’è l’impegno a garantire ai cittadini più fragili sostegno e possibilità di incontro in luoghi protetti. C’è la consapevolezza che il lavoro e la ripresa delle attività commerciali, in tutti i settori, sono fondamentali perché assicurano sussistenza e dignità alle persone. Perchè questo si realizzi però è necessario un grande senso di responsabilità da parte di tutti: dai ragazzi agli adulti. Questi ultimi hanno la grande responsabilità di dare l’esempio. Invitiamo i cittadini ad avere comportamenti corretti e rispettosi del benessere e della salute di tutti”.

“Dobbimo tutti condividere il principio della responsabilità soggettiva – commenta il sindaco di Schio Valter Orsi – perchè c’è un aumento di positività, dopo venti giorni di costante diminuzione. Il pericolo c’è, non è passato. Siamo preoccupati che il be ltempo porti ad assembrsamenti fuori porta. Non voglio militarizzare i plateatici, ma da questo fine settimana abbiamo condiviso con la polizia locale la presenza di pattuglie fisse. Tornare indietro com a dicembre sarebbe catastrofico. Grossi problemi vengono non sol odai ragazzi, ma anche dal comportamento degli adulti”.

“Abbiamo una situazione in evoluzione, negativa e preoccupante – aggiunge il presidente del Comitato dei Sindaci dell’Alto Vicentino, Franco Balzi – e i dati lo dicono chiaramente. Non si tratta di fare dell’allarmismo: si tratta di raccontare le cose come stanno e di dire a cosa rischiamo di andare nuovamente incontro, per la terza volta in un anno. Lo sanno bene le persone che lavorano all’ospedale di Santorso, che lo vedono ogni giorno: ma lo sappiamo anche tutti noi, se ci prendiamo il tempo di leggere i bollettini che ci arrivano. Abbiamo un aumento dei ricoveri: sono 97, rispetto agli 82 di 10 giorni fa: valgono un +20%. Abbiamo 7 persone in terapia intensiva, due in più rispetto a ieri. Abbiamo 1885 persone attualmente positive nella nostra Ulss ed erano 1710 una settimana fa: siamo ad un +10%, di cui 1001 nel nostro Distretto: erano 924. C’è un’escalation preoccupante: non è una questione che riguarda altri, distante da noi: riguarda invece proprio l’Alto Vicentino.
Se i numeri calano quando si impongono restrizioni forti, e gli stessi risalgono non appena queste vengono allentate, siamo di fronte ad un dato di fatto, non a un’opinione.
Se gli appelli ad assumere comportamenti responsabili e a rispettare le regole non si traducono in un adeguato comportamento da parte dei cittadini, si va incontro alla necessità di determinarli, questi comportamenti. In attesa di una capillare diffusione dei vaccini, ma abbiamo capito che i tempi non saranno brevissimi, rischiamo di dover prima fare i conti con una variante di virus più pericolosa: in questo arco di tempo ciascuno di noi deve fare la propria parte. Abbiamo avuto quasi 3 milioni di contagiati in Italia, e poco meno di 100 mila morti. Di questi ultimi 10 mila nel Veneto, 435 nella nostra Ulss.
Cos’altro ci deve ancora arrivare addosso, per capire?”.

Da parte sua, il sindaco di Thiene Giovanni Casarotto si dice pronto ad uno nuova ordinanza che vieti di fumare nei luoghi dello “struscio”: “Finchè la popolazione non sarà coperta dal vaccino, non saremo tranquilli. Comprendo la stanchezza, ma dobbiamo continuare ad educarci alla pazienza. E’ impegnativo ma dobbiamo farci carico di educare gli altri. Non possiamo pensare solo a noi stessi”.

A preoccupare i sindaci, non è il mondo della scuola, definito sicuro da Orsi, ma in particolare i luoghi pubblici, i parchi, gli spazi di aggregazione, nonchè le feste private: “C’è un cambio di atteggiamento a seconda delle situazioni. Abbiamo chiesto agli esercenti di aiutarci. La settimana scorsa abbiamo elevato anche una sanzione e qualche gestore ci ha detto che assumerà del personale per i controlli”.