L’Eremo di San Donato a Villaga

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Arroccato lungo l’antica scogliera dei Colli Berici si trova l’Eremo di San Donato, edificato su un piccolo poggio antistante l’ingresso di alcuni covoli, a loro volta affacciati sul borgo di Villaga e i Colli Euganei.

La chiesetta sorge dove un tempo, in epoca medievale, si trovava un monastero; le tracce di questa costruzione si notano ancora sulla roccia a ridosso dei covoli, infatti esso costituiva un tutt’uno con la parete rocciosa. Ma lo sfruttamento di questa cengia naturale si protrasse a lungo ancora, come testimoniano le mura di una piccola abitazione che si possono ancora trovare all’imbocco di una spelonca.

Le tre principali grotte che si incontrano in successione a fianco della chiesa sono rispettivamente il Covolo Minore di San Donato, il Covolo di San Donà e il Covolo Alto di San Donato. Tutte sono caratterizzate da uno sviluppo modesto ed assomigliano più a degli antri che a delle cavità ipogee vere e proprie.

Di grande suggestione è la vista della chiesetta con i Colli Euganei sullo sfondo che si può osservare dal covolo centrale, il quale presenta due aperture affiancate e separate da una colonna di roccia, la prima più grande di forma ellittica mentre la seconda ben più ridotta e a sezione quasi circolare.

Una piccola apertura alla base del covolo chiusa da una grata è l’ingresso della Voragine di San Donato, la quale presenta una profondità di 20 metri.

Il panorama che si apprezza dall’eremo nelle giornate limpide è davvero notevole: i protagonisti sono sicuramente i Colli Euganei i quali si elevano in territorio padovano con i loro coni vulcanici, ma se si è fortunati si potranno scorgere perfino gli Appennini oltre l’estesa Pianura Padana.

L’Eremo di San Donato è raggiungibile da più punti di partenza: direttamente dal paese di Villaga, dalla frazione di Pozzolo, dal vicino agriturismo Monte degli Aromi o dalla località Scudelletta nel territorio di Barbarano Mossano. Da quest’ultima ci si incammina lungo la strada che scende a Pozzolo; nei pressi di un capitello votivo si devia lungo un sentiero in leggera ascesa lungo il quale si incontrano i segnavia dell’Alta Via dei Berici.

Dopo aver attraversato un tratto di bosco si costeggiano alcune fasce prative delimitate da delle masiere; si notano le caratteristiche ondulazioni delle doline che determinano un susseguirsi di conche dove il sentiero sale e scende dolcemente.

Alla crosara della Busa dei Cupi, un crocevia di carrarecce e sentieri, si mantiene la destra per sbucare dopo poco su una stradella asfaltata, Via San Donato: seguendola porta all’eremo.

Per evitare la strada si prende il primo sentiero a destra che si incontra: questo conduce sopra alla cengia dei covoli scendendo prima per un boschetto e poi lungo un prato arido, dal quale si ammira già un ampio panorama.

Scesi alla chiesetta si possono visitare le grotte e godere della particolarità del luogo; seguendo la cengia rupestre si trova anche una falesia attrezzata per l’arrampicata sportiva.

Scesi sulla strada sottostante l’eremo si incontra la Fontana di San Donato che va lasciata alle proprie spalle per proseguire in direzione del Monte Tondo di Villaga.

Sulle pendici brulle del monte crescono lo scotano e il ginepro e si incontra anche qualche pino, probabilmente messo a dimora in modo maldestro. Una sequenza di covoli si apre in corrispondenza del sentiero che ascende alla cima, zigzagando tra la vegetazione. Anche da questo luogo si godono diversi scorci panoramici.

Nei pressi della cima del Monte Tondo si rinvengono delle trincee risalenti al primo conflitto mondiale, allorquando alcune truppe dell’esercito italiano si stabilirono qui per un periodo di tempo costruendo opere di difesa e conducendo delle esercitazioni. Dello stesso periodo è la garitta di vedetta che si incontra scendendo dalla parte opposta del monte.

Poco più in là si trova un’antica fontana scavata nella roccia, la Fontana del Bronzo, mentre a destra solcando la cresta del monte si incontra una lapide che ricorda la morte prematura di un giovane per opera di una granata.

Grazie ad un sentiero che costeggia il Monte Tondo ci si collega all’altezza di un tornante alla strada che scende a Barbarano; un ultimo tratto lungo l’incisione dello Scaranto della Scudelletta permette di salire nuovamente in località Scudelletta per concludere l’itinerario.